di Di Salvio Virginia – classe II A
La scuola è, per così dire, una seconda casa, poiché passiamo al suo interno la gran parte del nostro tempo.
In questa nostra seconda casa si vivono esperienze positive ed utili per la nostra crescita fisica e mentale, ma non mancano inevitabili criticità e qualche modifica si potrebbe senz’altro fare.
Per esempio, si dovrebbe aggiungere l’alternativa alla seconda lingua, in modo che gli alunni abbiano la possibilità di scegliere una lingua in cui trovarsi avvantaggiati e maggiormente predisposti.
Poi, essendo io una grande appassionata di lettura, consiglierei di aggiungere un progetto in cui gli ultimi dieci minuti di lezione di italiano si possa portare un libro a scelta e leggerlo, così da avvicinare i ragazzi alla lettura.
Per il resto non mi viene in mente altro; la nostra scuola sfiora la perfezione, per quanto una scuola possa essere perfetta! Io non nego che ci siano studenti innamorati persi dello studio, ma una gran parte non ne è esattamente appassionata. Non è poi così strano, anche ai tempi di Shakespeare gli studenti non erano propriamente pazzi per lo studio, citando una frase di Romeo “Si corre verso l’amore come gli scolari fuggono dai libri, ma andar via dall’amore è come tornare a scuola”.
In conclusione, la nostra scuola è davvero ben strutturata, a parte qualche pecca inevitabile, poiché nulla può essere perfetto, ma nell’insieme mi piace molto, mi trovo bene con gli insegnanti e con i compagni e, in generale, non la cambierei.