//La scuola adotta un monumento: il Termopolio

La scuola adotta un monumento: il Termopolio

di | 2021-05-12T15:49:34+02:00 12-5-2021 15:49|Alboscuole|0 Commenti
  a cura di Angela Maria Boccia- Dominga Capasso- Maria Luisa Cepparulo- In occasione del concorso “La scuola adotta un monumento”,  organizzato dalla Fondazione Napoli Novantanove, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e del Ministero dei Beni e delle attività culturali e il Consiglio Nazionale delle Ricerche,  la classe II sez. A dell’istituto Ammendola de Amicis di San Giuseppe Vesuviano, ha scelto di adottare, come monumento, uno scavo  recentemente effettuato nel Parco archeologico della città di Pompei: il Termopolio. Uno scavo, situato nella Regio V, fra il vicolo dei Balconi e la casa delle Nozze d’Argento, ha portato alla luce un pezzo di storia che immortala una scena risalente alla sera dell’eruzione del ’79. Si tratta di una tavola calda, il cui nome in latino è Thermopolium (termopolio). Un punto di ristoro dove gli abitanti della città amavano recarsi per mangiare piatti tipici dell’epoca, rilassarsi e bere un buon bicchiere di vino. Il Termopolio, il grande  bancone ad elle, conserva ancora  gli affreschi antichissimi raffiguranti due oche germane appese per i piedi, un cane al guinzaglio (forse il cane del padrone), e un graffito che reca un insulto omofobo. Numerosi sono anche i reperti  ritrovati: recipienti alimentari, quali nove anfore, una coppa di bronzo, un vaso di ceramica e sul fondo di un  dolium (contenitore di vino),  sono stati rinvenuti   frammenti di fave, adoperate, nell’antichità, come sbiancante del vino. A contribuire a rendere eccezionale i ritrovamenti, aprendo una delle giare, un odore intensissimo di vino, un’esperienza rara, considerando gli oltre duemila anni trascorsi. Molti recipienti conservano ancora tracce di cibo: quella sera il menù della casa offriva  capretto, lumache, un misto di carne e pesce, una paella ante litteram. Sono stati ritrovati anche i resti del proprietario, forse disteso nel letto, nel retro della bottega,  rimasto schiacciato dalla caduta del tetto durante l’eruzione. Consegnati alla storia anche i resti di un cagnolino, di un ladro e di un fuggiasco intento a trovare riparo, conservati all’interno di un vaso di ceramica, molto probabilmente messi lì dentro da precedenti scavatori. Grazie alle moderne metodologie e tecnologie all’avanguardia adoperate per la ricerca, è stato possibile scoprire e riappropriarci del nostro passato.  Pompei  continua a renderci fieri e orgogliosi per essere uno dei luoghi più conosciuto e visitato al mondo. La partecipazione  al Concorso ci ha permesso di “viaggiare”  nella complessità e nella ricchezza del  nostro territorio, alla scoperta della sua identità e dei suoi aspetti più originali. Lo studio del Termopolio è stato affrontato attraverso un lavoro di gruppo che ha interessato tutta la classe con riunioni sulla piattaforma scolastica, adoperata abitualmente. Ogni gruppo ha avuto  ruoli ben precisi, dalla ricerca delle ultime notizie, alle foto e video del monumento adottato. In seguito a confronti e dibattiti, abbiamo scelto le voci narranti, la musica e la modalità di montaggio. Ognuno ha eseguito il proprio compito, consapevole del valore del proprio contributo. E’  stato un lavoro molto interessante, perché non solo ci ha dato l’opportunità di conoscere  questo monumento, ma anche  di renderci conto di quanto sia vasto il patrimonio artistico del nostro territorio e, appena la pandemia lo consentirà,  il Termopolio sarà sicuramente uno dei primi luoghi da visitare.