di Alessio Mangano – L’uomo si è sempre posto delle domande difficili come : “Chi ci ha creato?” e “Dove andiamo a finire quando moriamo?”. Per rispondere a queste domande egli ha aderito alla religione come un insieme di credenze, ideali, norme, istituzioni e riti che potessero in qualche modo dare una spiegazione a questi suoi dubbi. La religione, fin dalla prime forme arcaiche, unisce i popoli in un unico ideale. In modo particolare, la religione cattolica cristiana mi è sempre appartenuta, fin dalla nascita per indirizzo familiare. Parlando coi i miei genitori, i quali sono molto attivi nella vita cristiana, mi dicono che la religione ha subito un’evoluzione in funzione delle varie epoche ed in funzione del carisma dei vari ministri di Dio che esercitavano il potere della chiesa. Solo nell’età moderna, e precisamente dopo il Concilio Vaticano II ( ovvero una riunione di tutti i vescovi del mondo per discutere di argomenti della Chiesa cattolica) che si tenne nel 1962, la Chiesa, che fino ad allora era esclusivo privilegio di pochi addetti ai lavori , sentì il bisogno di aprirsi al popolo in un’età moderna che era in mutamento continuo. La chiesa, da quel momento, sente il bisogno di parlare al popolo, con parole di amore, di affetto, di relazione paterna, una chiesa fatta dal popolo per il popolo. Tuttavia il rapporto con i giovani non è stato sempre proficuo. Infatti bisogna tenere conto che la maggior parte dei giovani si avvicinano alla religione solo esclusivamente perché da piccoli vengono indirizzati dai genitori a frequentare il catechismo per fare la Comunione e la cresima. La scelta degli altri si traduce nel fatto che la maggioranza dei giovani, dopo i sacramenti, dei quali non ha nessuna percezione, abbandona la chiesa. Altra questione è che la Chiesa ancora fa fatica a tenere il passo moderno dei giovani. Giovani che sono sempre più attratti da cose materiali, dai media , distratti dai giochi su pc , sedotti dai social e dai guadagni facili che li distraggono dalla realtà e li trasformano in modelli non reali. L’uomo social è un uomo che non vuole assomigliare a se stesso. La religione si trova a dover combattere con questo mondo immenso di distrazioni. Lavoro oltremodo complesso anche per i pastori della chiesa che devono affrontare stimoli moderni per tentare di avvicinare i giovani alla religione. Usare il linguaggio moderno nell’era di internet, non è solo una sfida, ma ritengo sia l’unica soluzione percorribile. La sfida è quella di avvicinare i giovani con gli stessi mezzi attraverso i quali i giovani si allontanano dalla religione. Credo che i giovani siano convinti che la religione sia qualcosa che appartiene solamente agli adulti o a chi in età avanzata cerca un conforto per dare un senso alla morte. Io stesso non frequento più la chiesa anche se appartengo alla religione cattolica. Osservo i miei genitori che vivono attivamente la religione e io rimango distante . Da loro osservo la religiosità, ossia vivere in comunione con gli altri secondo i precetti di carità e misericordia che Cristo ci ha lasciato. Senza dubbio questo è il concetto fondamentale che bisogna trasmettere ai giovani. Un individuo può andare in chiesa e non comportarsi come religioso. Ai giovani bisognerebbe trasmettere la religiosità, in un mondo sempre frenetico dove i valori fondamentali si perdono, lasciando il posto a modelli virtuali .
Non ho la soluzione per attirare i giovani alla religione , perché anche io sono distratto come gli altri dalle cose che il web ci propone, tuttavia dall’altro lato ho la costante presenza di un modello di vita semplice che i miei genitori mi trasmettono. Fin dalla nascita i figli vengono influenzati caratterialmente dalla condotta familiare. Una famiglia con sani principi offre una buona base per la formazione del carattere dei figli per cui la religione dovrebbe coinvolgere per prima la famiglia intera per poter trasmettere dei buoni valori di vita fondati sul rispetto della persona umana e sui principi della carità.