Di Emanuela Chiriotti, Ilaria Turrin, Maria Orlando – Offrire ai bambini uno SPAZIO ed un TEMPO di libera espressione con se stessi, con i pari e con l’adulto è ciò che regala la seduta di psicomotricità relazionale.
I bambini hanno bisogno di ordine e di limiti; pur rispettando la libera espressione, il gioco psicomotorio ha una sua precisa struttura spazio temporale e delle regole chiare ed uguali per tutti che servono a contenere e dare sicurezza.
La valorizzazione del gioco e la sua funzione evolutiva sono garantite dall’utilizzo di materiali semplici e poco strutturati, che favoriscono il processo di simbolizzazione e sviluppano le tre tipologie di gioco:
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Gioco senso motorio
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Gioco simbolico
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Gioco di socializzazione
GIOCO SENSO MOTORIO:
I bambini sperimentano l’uso degli oggetti, lo spazio circostante e la scoperta dell’altro, il piacere di muoversi scoprendo il proprio corpo e l’ambiente.
La comunicazione attraverso il corpo permette allo psicomotricista di interagire e dialogare con i bambini entrando molto velocemente in empatia con essi.
Il linguaggio non verbale, utilizzato durante le sedute, li aiuta ad esprimersi liberamente in una dimensione di maggior serenità.
La carta favorisce il passaggio dal gioco senso motorio al gioco simbolico sviluppando l’affermazione nei bambini.
GIOCO SIMBOLICO:
Il bambino spontaneamente ci racconta di sé, dei suoi stai d’animo e dei suoi bisogni.
Nella relazione con lo psicomotricista riproduce le dinamiche familiari e proietta istanze di natura affettiva.
Attraverso la dinamica del “come se” rappresenta simbolicamente ciò che gli manca e, attraverso il gioco simbolico, riesce ad elaborare mancanze, eccessi ed aspetti problematici di natura affettivo emotiva.
Esempio: uno scatolone può diventare una casetta e una palla una moto
GIOCO DI SOCIALIZZAZIONE:
attraverso l’altro il bambino si rispecchia, si identifica, sperimenta il piacere della condivisione e scopre anche nuovi modelli di comunicazione e di gioco.
Gli ABBRACCI uniscono il mondo degli adulti con quello dei bambini.
L’abbraccio contiene, tiene dentro di sé; è manifestazione dell’accogliere che è proprio il potere dell’adulto, confermando il bambino nella sua crescita, rassicurandolo e fortificandolo.
“Il bambino attraverso il gioco ci racconta la sua vita, il suo passato, il presente, i suoi desideri e aspirazioni futuri. Desidera qualcuno che lo ascolti e che dia testimonianza e fiducia nella meravigliosa avventura della vita”.
Mauro Vecchiato
Il progetto è stato svolto durante il corso dell’anno da alcune sezioni della scuola dell’Infanzia, con una durata di venti incontri, necessari a garantire un percorso graduale di sperimentazione e crescita.