di Giada Pagan (classe 3^C) – Io sono una ragazza il cui carattere dipende dalle persone che mi stanno vicino: se mi trovo con chi non conosco, sono piuttosto timida, silenziosa e impacciata; mentre quando sono con i miei amici, sono molto più aperta e scherzosa.
A me, come penso per tutti i miei coetanei, importa l’opinione che gli altri hanno nei miei confronti, me ne importa fin troppo.
Ne ho parlato con mia mamma che conosce molto bene il mio carattere e lei mi ha chiesto perché la loro opinione fosse così importante per me.
L’unica osservazione che mi sorgeva era “Sono fatta così.”
Ed è vero, sono fatta così e non devo cambiare per nessuno: questa è la frase che sin da quella discussione mi sono ripetuta.
Mi ripeto spesso anche che i pareri di persone con cui non parlo quasi mai e che vedo di rado, devono essere per me insignificanti.
Mia mamma mi dice di dare peso solo ai pareri di amici molto cari ma, in primis, ai docenti e ai miei genitori che hanno già attraversato il periodo dell’adolescenza.
Io, però, non ne sono capace: per me il giudizio che gli altri hanno su di me è assai rilevante, che sia positivo o negativo, io ne tengo conto.
Col passare degli anni sono riuscita a “frenare” abbastanza questa mania, anche se le osservazioni degli altri tutt’oggi mi condizionano, cerco di non alterare troppo la mia persona, né fisicamente né caratterialmente, rimanendo così me stessa e non una fotocopia di qualcun altro, perché io non sono una “ristampa” ma la “prima stampa” e non voglio permettere a nessuno di modificarmi perché vado bene così come sono, con i miei pregi e i miei difetti.