Il convegno con il poeta e professore Gianfranco Lauretano, al quale hanno partecipato illustri personaggi quali: il Sindaco della città di Sessa Aurunca, il Dirigente scolastico dell’Istituto superiore Agostino Nifo ed il professore musicista Gianni Aversano, ha suscitato grande interesse. |
La Lectio magistralis dell’autore, dal titolo Leggere e scrivere, dare senso al mondo, si è tenuta il 5 novembre ed è iniziata ufficialmente alle ore 15:00, per problemi relativi alla sistemazione dei partecipanti, un numero talmente elevato da riempire ad oltranza la sala, precedentemente allestita. |
Le prime parole sono state pronunciate dal Sindaco, il quale, oltre a ringraziare il poeta per la sua presenza, ha sottolineato anche l’entusiasmo dei cittadini nell’accogliere l’autore. |
I ringraziamenti sono proseguiti con l’intervento del Dirigente scolastico, il quale ha rivolto il suo discorso anche alla gioventù, evidenziandone l’incredibile partecipazione all’incontro e la perspicacia. |
Dopo una breve canzone dal ritmo malinconico, eseguita dal maestro Aversano, ed una breve, ma concisa, presentazione della bibliografia del poeta, eseguita dalla professoressa ed organizzatrice dell’incontro, Maria Sasso, la parola è passata a Gianfranco Lauretano. |
Dopo i dovuti, a detta del professore, ringraziamenti, il poeta ha introdotto il discorso, narrando avvenimenti della sua vita privata e descrivendo il legame emotivo con la città di Sessa Aurunca, la sua città. |
Nel descrivere le proprie emozioni, il professore ha espresso il desiderio di essere insignito della cittadinanza onoraria al più presto, affermazione strana, dato il carattere socio-politico della frase, discorde da quello emotivo del discorso. Questa potrebbe essere l’interpretazione di un uditore poco attento, ovvero quella di mera richiesta amministrativa. |
Ad un’osservazione più profonda, però, quella stessa frase nasconde le emozioni più forti del poeta. Cittadinanza non vuol dire solo appartenenza politica ad un gruppo di persone, ma, in questo caso, anche dolore per la lontananza dalla propria terra, e piacere, per la possibilità di poter tornare a far parte di quella città, così pura e bella, agli occhi del poeta, il quale purtroppo ne è stato allontanato dall’imprevedibilità della vita. |
Non è solo un legame emotivo con il popolo, ma anche con il luogo in sé, con i suoi dintorni, con il suo territorio, rilassante ed ispiratore. Simili emozioni sono provate da tutti, ma giacciono nascoste nell’animo; la grandezza del poeta è stato proprio nel renderci partecipi delle sue emozioni, così affini, e quasi sorelle, a quelle provate da ognuno. |
Emozioni così profonde che, ammetto, ho provato anch’io. |
La lontananza da un luogo, da alcune persone, così tanto amate, mi ha suscitato tristezza, malinconia e malessere, sentimenti perfettamente descritti dalle parole di Lauretano. |
Questi forti sentimenti sono emersi anche dalla lettura delle poesie del professore, curata dagli studenti dell’Istituto superiore Agostino Nifo. |
Dopo la recita delle liriche, è stato eseguito anche un altro brano musicale, per poi passare alla parte conclusiva della lezione del poeta. In quest’ultima parte il Prof. Lauretano ha ripreso gli argomenti trattati dagli altri oratori, per poi soffermarsi sul discorso della gioventù, precedentemente introdotto dal Preside. |
Il discorso aveva, come punto focale, l’utilizzo del cellulare, strumento apprezzato dal poeta, in quanto capace di trasmettere una mole incredibile di utili informazioni, ma anche rischioso, poiché ci può rendere simili a quegli uomini preistorici, non capaci di riflettere sul mondo che li circondava. |
Dopo un’ultima canzone di Aversano, commovente e dal ritmo allegro, alle ore 17:00 sono stati rivolti gli ultimi ringraziamenti agli oratori, interrotti dagli applausi incessanti del pubblico. |
È stato un evento indimenticabile. Grazie, Professore! |
di Diego Taffuri – 5^C –