Secondo quanto riportato da un recente studio pubblicato su Environmental Science & Technology, ogni persona ogni anno ingerisce dalle 39mila alle 52mila particelle di microplastiche e tanta altra ne respiriamo. La ricerca della University of Victoria in Canada ha analizzato 26 studi con focus sulla misurazione dei livelli di microplastiche presenti nei cibi e nelle bevande che portiamo ogni giorno sulle nostre tavole e i livelli presenti nell’aria. Sono stati analizzati i frammenti di plastica all’interno di molti cibi che mangiamo, come pesce, molluschi, zuccheri, alcol, acqua, sale e sono emersi dei numeri che fanno venire i brividi.
Ogni settimana mangiamo 5 grammi di plastica, l’equivalente di una carta di credito, come emerso da uno studio dell’Università australiana di Newcastle per WWF International. 250 grammi di plastica ogni anno, pari a una pizza margherita, fatta però di ingredienti non salutari. I dati possono leggermente variare per fattori come la posizione geografica, lo stile di vita e alimentare, l’età, ad esempio. Ma i risultati a cui sono arrivati gli studiosi pongono l’accento su un problema che spesso sottovalutiamo.
Da colazione a cena, passando per pranzo e spuntini, purtroppo sono tante le microplastiche che mettiamo nel nostro piatto. La fonte di cibo principale che ci obbliga a mangiare anche la plastica sono i molluschi con guscio. Ma la plastica è presente anche nel sale, sia quello marino sia quello di miniera, che aggiungiamo ogni giorno ai nostri piatti. Le microplastiche sono presenti nei pesci, che vivono in mari e oceani pieni di rifiuti di plastica e persino nel miele. Chi consuma solo acqua in bottiglia, secondo lo studio canadese sopra riportato, ingerisce ogni anno 90mila microparticelle di plastica. Chi beve acqua di rubinetto “solo” 4mila. Lo sapevi che il 72,2% dell’acqua dei rubinetti in Europa contiene plastica? L’acqua in bottiglia è proprio la principale fonte. Ma anche la birra non scherza. E la plastica è anche presente nel latte.
Non solo cibi e bevande: tra le fonti di contaminazioni ci sono anche utensili da cucina, imballaggi, persino spazzolini e dentifrici. Senza tralasciare i contenitori di plastica in cui sono avvolti i cibi che possono a loro volta rilasciare microplastiche.
Quali i danni alla salute? Danni dei quali non ci rendiamo nemmeno conto. Danni ed effetti collaterali che, in realtà, ancora non conosciamo.
Quanto può essere tossico quello che direttamente o indirettamente ingeriamo?
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