La peste nera è una malattia infettiva di origine batterica causata dal batterio Yersina Petis, nata nel Trecento; la peste bubbonica colpì la popolazione europea e morirono circa 30 milioni di persone. Nel 1347 la peste arrivò in Europa dall’odierno Kazakistan, i responsabili dell’arrivo furono probabilmente i mercanti genovesi sulle cui navi viaggiavano anche ratti e pulci infetti portatrici della malattia. La peste si propagò prima a Costantinopoli, poi, nell’ottobre 1347 a Messina, in seguito in tutta la Sicilia e dopodiché a Genova Venezia e Pisa. Nella primavera del 1348 quest’ultima attaccò le aree interne della penisola italica, in particolare la Lombardia. A metà del 1348 la peste giunse anche nella Francia, nella penisola Iberica e poco dopo nelle Fiandre. Soltanto nel 1350 la pestilenza si attenuò, ma continuò a presentarsi per diversi secoli. E’ una malattia quarantenaria e per il regolamento sanitario Internazionale è assoggettata a denuncia Internazionale dell’Oms sia per i casi accertati sia per quelli sospetti. Dal 2010 al 2015 sono stati riportati circa 3200 casi e 580 morti, diffusi in tutti i continenti fatta eccezione per Europa e Oceania. Si manifesta sotto 3 tipi di quadri clinici: il principale è la peste bubbonica trasmesso attraverso la cute o il morso della pulce infetta. Questa malattia colpisce il sistema immunitario e linfatico con i principali sintomi che sono gonfiore delle ascelle e dell’inguine, febbre tra 38 e 41 e altri sintomi generalmente comune.
La scienza dice che dovremo convivere con i virus e non a caso anche i nostri antenati hanno dovuto sopravvivere a diversi virus come: la peste nera l’influenza spagnola l’H1N1 la SARS e l’EBOLA… Oggi inaspettatamente tutto il mondo si è ritrovato a riaffrontare un altro virus chiamato Covid 19. Fortunatamente l’organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha molte risorse per affrontare situazioni d’emergenza come queste, ma sfortunatamente i deceduti sono molti e la storia racconta che ci vogliono diversi anni per mettere a punto un vaccino. Per adesso le uniche armi che abbiamo per fronteggiare questa emergenza è rispettare le regole e sperare che tutto finisca quanto prima.