di la redazione
“Adesso prendo carta e penna e scrivo. Primo problema: la carta senza righe. La scrivo al computer. Ma appena cominciato lascio perdere perché è bianca come il ghiaccio, fredda. Allora riprendo il foglio e mi rimetto a scrivere, ma le righe mi vengono tutte storte, le parole cadono in un burrone. Fa schifo: tutta colpa del bianco assoluto. Non posso mandarle una lettera da analfabeta. Come faccio? Mi viene un’idea. Stampo una pagina bianca con delle righe nere belle grosse, che sembra il pigiama di papà. La metto sotto il foglio bianco e uso le righe come guida nascosta. Ottima idea. Per sconfiggere il bianco che ti fa scrivere storto ci vogliono linee nere nascoste, grosse e forti. Adesso si tratta solo di riempire quelle righe. Questa è la parte più difficile.”
di Alessandro D’Avenia, dal libro “Bianca come il latte, rossa come il sangue”