di Pietropolli Charmet Sara 1^ C. – Nei giorni nostri il tempo è il trascorrere veloce delle ore. Molto spesso qualcuno durante il lavoro si esprime dicendo di non avere abbastanza tempo per fare tutto. Ebbene, quest’espressione mi ha fatto riflettere e mi ha dato modo di documentarmi sulle origini degli strumenti che l’uomo ha creato per misurarlo e creare la convenzione di unità di misura che potesse valere in tutte le parti del mondo.
L’esigenza di misurare il tempo per l’uomo incominciò a determinarsi fin dall’antichità.
Per soddisfare quest’esigenza fu creato il primo strumento per misurarlo con la meridiana che era costituita da un palo infisso nel terreno.
Con questo strumento la misurazione avveniva con la suddivisione del tempo in cui l’ora era la dodicesima parte dell’intervallo di tempo tra alba e tramonto.
Ben presto ci si rese conto che l’ora era più lunga d’estate e più corta d’inverno e in più c’era lo svantaggio che non funzionava nelle giornate nuvolose o di notte.
Per superare questa criticità furono sviluppati orologi alternativi basati sul progredire regolare di eventi.
Lo strumento che sostituì la meridiana fu la clessidra idrica o ad ad acqua che si basava sul passaggio di un flusso costante di acqua da un contenitore un altro di uguale capacità.
Questo strumento fu da esempio per i successori, infatti furono inventati gli orologi ad acqua dotati di un sistema meccanico per misurare l’ora.
Nel corso del Medio Evo furono inventati i primi orologi meccanici che si rivelarono il modo giusto per la misura del tempo tantoché nel giro di un mezzo secolo molti campanili delle Chiese vennero dotati di un orologio.
Trascorsi alcuni secoli si giunse nel 18° quando John Harrison costruì I primi orologi a molle che si dimostrarono abbastanza affidabili e soprattutto erano in grado di funzionare a bordo di una nave.
Questo tipo di orologio permetteva anche di calcolare la longitudine che costituiva uno dei più seri problemi per la navigazione di quel tempo.
Da quel tipo di orologio i è avuta una lunga serie di evoluzioni fino ad arrivare ai nostri tempi con vari modelli elettronici e digitali.
Per concludere cito l’orologio atomico che funziona con frequenza di risonanza di un atomo.