a cura di Gabriele Del Mastro, classe IV/C – plesso Giovanni XXIII –
Un giorno ho aiutato mio padre a pulire la cantina e abbiamo trovato due vecchie ruote di una sedia sdraio da mare. Poi ho trovato un pezzo di legno quadrato e ho trovato anche il mio vecchio monopattino e ho chiesto a mio padre di fissarli bene. Dopo di che ho recuperato tutti gli oggetti che custodivo nella mia scatola dei giochi e ho trovato le luci che mi hanno regalato a Natale. Ho tirato fuori il mio specchietto retrovisore che ho preso dalla vecchia auto di mio padre, poi ho trovato un vecchio spinner e ho pensato che poteva simulare il rumore del motore. Ho trovato un’ asta che sosteneva la scrivania delle mie sorelle. Poi da lì è diventato facile: ogni cosa che trovavo sapevo dove metterla! Sul carrellino ho fissato due scatole di legno che avevo come portaoggetti, ho fissato il porta cellulare sia avanti che dietro, ho aggiunto l’orologio come contachilometri. Poiché volevo chiamarla Mini Opel, ho stampato i due loghi, li ho plastificati, ritagliati e con due striscette di plastica li ho fissati. Avevo bisogno di creare un freno e quindi, LAMPO DI GENIO! ho usato un asta di alluminio, che ho trovato in cantina, mettendo alla sua estremità un peso da due chili e un fermo di legno che lo tiene sollevato: quando tolgo il fermo, il peso tocca a terra e blocca la mia MINI OPEL. Per i dettagli ho utilizzato anche un copri sedile in pelle nera, un marchio dell’ Audi e una vera chiave della Opel. Di notte poi, quando accendo le sue luci, sembra un astronave. Very exciting!!!
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