//LA MIA GITA A CASERTA di Gabriele Rinaldi Classe Prima Scuola Secondaria di Primo Grado di Ripacandida

LA MIA GITA A CASERTA di Gabriele Rinaldi Classe Prima Scuola Secondaria di Primo Grado di Ripacandida

di | 2019-05-05T18:14:56+02:00 5-5-2019 18:14|Alboscuole|0 Commenti

La gita si è svolta presso la Reggia di Caserta, dove eravamo già stati in precedenza quindi sapevamo abbastanza informazioni che sono state però approfondite in aula LIM dove abbiamo visto alcuni filmati e preso appunti. Questa visita guidata è stata trascorsa l’otto aprile di quest’anno ed è durata ben otto ore e mezza che però si sono divise in: Caserta vecchia, Reggi e ristorante. Con noi si sono aggregate anche: la prima media di Barile, la seconda e terza media del nostro istituto di Ripacandida con le quali ho condiviso tante emozioni e risate, siamo stati accompagnati da alcune delle nostre professoresse. Il mezzo di trasporto non è stato molto interessante era un semplice autobus che però era più grande di quello dei bambini di Barile. Anche il trasporto tra un luogo all’altro non è stato entusiasmante tanto era lo stesso autobus. Arrivati alla Reggia abbiamo fatto una passeggiata nel viale lì difronte ed abbiamo anche ammirato la meravigliosa vasca delle trote dove alla fine c’erano dei pesci-statua che sgorgavano acqua dalle loro bocche, dopo aver osservato la magnifica attrazione c’è stato l’incontro con la guida che ci ha accompagnato dentro la Reggia narrandoci informazioni sul re e sul palazzo reale. Le stanze del castello erano enormi con degli affreschi sgargianti e perfetti, dove venivano raffigurate scene dei poemi o comunque del palazzo. Mi è rimasta impressa in particolare una stanza, quella dedicata alla Dea Venere dove era raffigurata d’oro. Dopo aver ammirato la Reggia abbiamo fatto acquisti con un venditore ambulante nell’attesa che finissero la perlustrazione gli altri ragazzi. Più tardi ci recammo al ristorante dove ho riso molto con i miei compagni, in successione andammo verso Caserta vecchia, un piccolo borgo di pochi abitanti e tante case abbandonate. Anche lì acquistammo alcuni souvenir e particolari oggetti in legno fatti a mano in un particolare negozietto. Fatto il giro del paesino ci recammo nell’autobus. Potrei dire che la gita è stata magnifica ma il viaggio di ritorno è stato stancante però ho imparato molte cose utili che mi potranno, anzi mi serviranno di certo e rimarranno sempre nel mio piccolo ma spazioso bagaglio culturale pieno di esperienze, avventure e conoscenze.