di Molin Vittoria, Classe 1^ B. – Care lettrici e cari lettori, ho letto recentemente un libro sulla vita di Anna Frank che morì molto giovane a causa della deportazione dei nazisti durante il conflitto della Seconda Guerra Mondiale. Era una adolescente come me e mi ha colpito profondamente quello cha lasciato scritto nel suo Diario. Vorrei esprimere tutto ciò che penso a riguardo di quel terribile e inumano periodo se lei fosse qui presente con noi, ma non essendo possibile allora non mi resta che ricordarla con una sua breve biografia. Anna Frank nacque a Francoforte nel 1929 e il suo nome completo è Annelise Marie Frank. In seguito alle invasioni naziste, poiché era di origine ebraiche, si dovette trasferire in Olanda. Nel luglio del 1942 si rifugiò in un nascondiglio ad Amsterdam con la sua ed un’altra famiglia. Si trattava di una “casa sul retro” come la definiva lei, con due piani, ossia un vero e proprio appartamento dietro una porta verniciata, in un magazzino inutilizzato di Otto Frank suo padre, al 263 di Prinsengratcht. In quel periodo Anna aveva circa tredici anni e per sentirsi meno sola decise di scrivere un diario immaginando di parlare con una sua amica che soprannominò Kitty e che oggi è diventato un libro per ragazzi e adulti. E’ difficile anche solo immaginare di vivere con la paura di essere presi e portati in un campo di concentramento o di dover vivere rinchiusi in casa per anni. Anna avrebbe potuto essere una mia coetanea o addirittura una mia amica e il suo libro mi ha colpito perché ho avuto la sensazione che parlasse direttamente con me raccontandomi tra gli aneddoti della sua vita quotidiana, i suoi sentimenti, le sue emozioni e soprattutto le sue paure. Del suo Diario l’ultima pagina è stata scritta martedì 1 agosto 1944 poiché fu arrestata e deportata insieme alla sua famiglia nel campo di concentramento di Autschwitz, e poi in quello di Bergen-Belsen dove morì di stenti e tifo nel 1945. La cosa che mi ha sconvolto di più è che la sua è una storia vera, non inventata e forse anche perché ho avuto modo di conoscere direttamente dalla mia famiglia quello che accadde nel periodo nazista. Ogni anno il 27 gennaio si celebra “il giorno della memoria” o “Shoah” in ebraico, ossia il giorno in cui si ricordano le vittime dell’Olocausto del nazismo e del fascismo. Non dobbiamo mai dimenticare di ricordare…Anna, la sua famiglia, e tutte le persone che persero la vita in questo modo.