“Il mio pensiero va ai maturandi di quest’anno, date il massimo.”
È passato solo un anno dal conseguimento della mia maturità (quella delle famose “buste” per il colloquio) e anche quest’anno molto probabilmente, per la situazione attuale del COVID-19 , cambierà qualcosa (o tanto, ancora non si sa).
Sono un ex alunna della 5^ C e sono qui per raccontarvi un po’ della mia maturità ma sopratutto per incoraggiare i nuovi maturandi di quest’anno.
Il nuovo esame prevedeva una commissione formata da 3 commissari esterni più il presidente (Inglese, Italiano, Diritto) e 3 docenti interni (Economia, Matematica, Francese), suddiviso in 3 giorni ( preceduti a Maggio dallo svolgimento delle prove Invalsi di Italiano, Matematica e Inglese).
Il 19 giugno si svolse la prima prova scritta di Italiano, il 20 giugno la seconda prova di economia aziendale e il 26 giugno iniziarono gli orali per la nostra sezione.
Tra le varie tracce proposte della prima prova scritta, scelsi l’analisi e la comprensione di un testo di Stajano “L’eredità del Novecento” mentre la prova di economia aziendale si basava sulla redazione del bilancio di un’azienda , oltre allo svolgimento obbligatorio di diversi punti.
Dopodiché iniziarono gli orali e fui la prima della mia classe a conferire davanti alla commissione, a seguito del relativo sorteggio delle lettere.Il presidente mi propose tre buste, all’interno delle quali c’erano dei documenti che dovevano esserci d’aiuto per condurre un discorso unico.Scelsi la busta centrale che conteneva una delle frasi celebri di Svevo (riportata nella foto), grazie alla quale riuscii a effettuare i collegamenti con le diverse discipline. Dopo aver commentato il testo, infatti, non mi fu difficile passare ad altre discipline come Economia (Svevo aveva lavorato presso la Banca Union di Vienna) , a francese, inglese…, per poi illustrare l’attività svolta di alternanza e di cittadinanza e costituzione.I giorni che precedevano gli scritti e gli orali furono per me interminabili, giornate intere passate a studiare, sia da sola che con i miei compagni di classe e ad immaginare come sarebbe stata la nostra maturità. Ad oggi so dirvelo benissimo, un’esperienza indimenticabile che porterò sempre nel mio cuore insieme a tutti i miei docenti con i quali ho trascorso i cinque anni più belli della mia vita.Il mio pensiero va ai maturandi di quest’anno, godetevi fino in fondo questi momenti che sono gli anni migliori. In bocca al lupo!
ANGELA COMPARONE (ex alunna della 5^ C)