Il mese di febbraio potrà sembrare breve (e in effetti lo è), ma nel tormentone delle ricorrenze c’è l’imbarazzo della scelta: San Biagio per la gola (molto utile per chi prepara a San Remo!), San Valentino per gli innamorati, San Faustino per i single… ma ci sono anche questioni più serie a proposito delle commemorazioni del mese di febbraio: non solo la Giornata del Ricordo, ma anche la giornata contro il Cyberbullismo, quella dedicata all’Asperger, la giornata dedicata alla giustizia sociale e quella dedicata alla lingua madre. Per tornare sul faceto, poi, non si possono davvero dimenticare i compleanni famosi, da Vasco Rossi a Tiziano Ferro, passando per Roberto Baggio e Cristiano Ronaldo.
In tutta questa meraviglia di spunti, incredibile da credere, la giornata più festeggiata è il Groundhog Day, il giorno della marmotta, che cade il 2 febbraio: se volete documentarvi, il web è ricco di notizie e addirittura questa ricorrenza è stata raccontata in un film del 1993 (diretto da Harold Ramis e intitolato nella versione italiana Ricomincio da capo, protagonisti Bill Murray e Andie MacDowell). In quella commedia, un po’ agrodolce, un cinico meteorologo televisivo era costretto a raccontare l’uscita dalla tana della marmotta Phil, che il 2 febbraio, con il suo comportamento, sarebbe in grado di indicare se la stagione è pronta a migliorare incamminandosi verso la primavera o, al contrario, se febbraio riporterà il freddo per qualche altra settimana.
In effetti, rivedendo nel film il protagonista, caduto in un loop spaziotemporale e costretto a ricominciare da capo ogni mattina, istintivamente viene da chiedersi se non sia il caso di ricacciare la marmotta nel suo buco, con un colpo ben assestato non diciamo dove, evitando di ricadere nella ripetizione della stessa giornata: una situazione tanto inquietante che, nei Paesi di lingua inglese, il titolo originale del film – Groundhog Day – è diventato un’espressione comune per indicare un giorno noioso e ripetitivo.
Tornando al di qua dell’Oceano, possiamo osservare che siamo davvero fortunati noi camuni, perché le nostre, di marmotte, che probabilmente non si chiameranno Phil (forse Tone o Batista?), il 2 febbraio non si sognano nemmeno di comparire fuori dalla tana, ma nemmeno il 12 né il 22…
A meno che non continuiamo a fare danni al clima, così da trasformare la conca dell’Aviolo in un acquapark completo di scivoli, solarium ed eventuale dj set serale (con prevendita!), i simpatici mammiferi dai denti sporgenti in febbraio potranno riposare in letargo ancora un po’, rimandando il loro risveglio di qualche mese.
Ma allora, da cosa possiamo mai indovinare, noi che non abitiamo in Pennsylvania, se la primavera è arrivata o tarderà altre sei settimane? Una volta si osservava la piantumazione dei fiori nei vasi delle stazioni (in effetti le stazioni ci sono ancora, ma i vasi?), la ricreazione all’aperto dei ragazzini delle medie (ma ci sono ancora i ragazzini? E la ricreazione?) o la possibilità o meno di sciare fino in paese (ma ci sono ancora ecc ecc). Privati di tutti questi indizi, non ci resta che aspettare, vestirci a strati e contare sulle ricorrenze di marzo, visto che il 23 è la giornata mondiale della meteorologia…