di Giorgia Sergio-
“Sono stesa sulla spiaggia, la solita piccola spiaggetta che ai miei occhi appare gigantesca e, mentre ascolto il suono delle onde, osservo i colori caldi e avvolgenti del cielo durante il tramonto e mi ci perdo.
Quando mi seggo, porto le ginocchia al petto e istintivamente il mio braccio prende qualcosa dallo zaino al mio fianco. E’ il mio taccuino. Lo apro, poggio la penna sul foglio, al tatto così freddo, e comincio a scriverci su.
“Sono tornati i miei poteri” è l’unica cosa che riesco a sussurrare quando in un secondo mi trovo in un altro universo, un altro mondo, un altro corpo e viaggio.
Viaggio.Viaggio. Seppur stando ferma…
Cala il tramonto, la notte incombe sulla mia spiaggetta e scivolo a peso morto sulla sabbia. Poggio il taccuino, ancora stretto tra le mani, sul petto e inizio ad avvertire una strana sensazione, come se le parole scritte sul foglio, venissero incise sul mio animo e divenissero parte di me.
E così con il sorriso ancora sul volto, mentre osservo l’immensità delle stelle e il mare sussurra sempre più piano, capisco che la scrittura è la magia più potente che esista”.
Questo racconto, che ho scritto tempo fa, mi è tornato prepotentemente in mente oggi, quando ho avuto la fortuna di incontrare a scuola una donna, Adriana Pannitteri, che ha tradotto in realtà un mio sogno: diventare una scrittrice.
Grazie al suo libro “La forza delle donne”, l’autrice ci ha permesso con delicatezza di entrare in una toccante storia di donne, di amore, di famiglie e purtroppo anche di violenza.
Ci ha permesso di trasferirci in un paese siciliano, ci ha fatto apprezzare il coraggio di una donna, percepire l’amore di una bambina per la madre, la violenza dell’odio e della cieca volontà di dominio. Ha inciso con le sue parole sui nostri pensieri, ci ha fatto ragionare e commuovere.
E’ questa la vera magia della scrittura.