PIETRO SAVASTANO (I B) – È da tempo immemorabile che il piccolo paesino di Santa Maria a Valogno, frazione di Sessa Aurunca, in provincia di Caserta, il 16 febbraio festeggia la Madonna del Mirteto. Il motivo di questa celebrazione affonda le sue radici in alcuni eventi verificatisi intorno all’anno 1000, quando una giovane pastorella sordomuta, mentre portava il gregge al pascolo, smarrì una capretta e avendola ritrovata immobile vicino ad un arbusto di mirto, visto che essa non si muoveva, incuriosita si avvicinò. La bambina fu immersa in bagliore di luce e, presa da sacro timore, levò gli occhi al cielo chiedendo aiuto alla Madonna a cui era tanto devota; quando l’estasi terminò trovò ai piedi dell’arbusto un quadro raffigurante la Vergine Assunta. Con stupore elevò una preghiera al Cielo e, accortasi di aver riacquistato voce ed udito, corse nel paese gridando a tutti quanto accaduto. Gli abitanti del paesino credettero all’evento prodigioso e vollero fare di quel giorno una ricorrenza di festa per la Vergine. Con orgoglio Santa Maria a Valogno ricorda anche di aver ospitato il Papa Innocenzo II, che il 22 luglio del 1139 si scontrò con il suo esercito contro il re di Sicilia Ruggiero II, subendo una sconfitta. Il pontefice stesso fu fatto prigioniero con i suoi cardinali e accompagnatori e costretto ad accettare le condizioni che gli vennero offerte, sancite il 27 luglio dello stesso anno col trattato di Mignano; subito dopo passò per il paesino e fu accolto dal parroco, ignaro della vera identità del forestiero. Dopo aver pregato dinanzi alla sacra immagine, il Papa tornò a Roma e, grato per la generosa ospitalità ricevuta dal popolo di Santa Maria a Valogno, nonché compiaciuto della forte e sincera devozione per la Madonna là riscontrata, volle premiare la locale parrocchia esaudendo il desiderio espresso dal parroco: l’indulgenza plenaria nel giorno della festa del 16 febbraio. Questa importante opportunità per i fedeli attira tuttora molti pellegrini da varie zone d’Italia.