//La lettera a Gesù Bambino di Gaia Di Bari

La lettera a Gesù Bambino di Gaia Di Bari

di | 2021-01-31T17:37:33+01:00 31-1-2021 17:36|Alboscuole|0 Commenti
Di Gaia di Bari – classe II sez. E     Caro Gesù Bambino, stiamo vivendo un periodo molto particolare perché siamo in piena pandemia. Termine di cui non conoscevo bene il significato fino ad un anno fa. Molte anime hanno raggiunto il tuo Regno e mi piace immaginare che esse abbiano “lasciato” le loro sofferenze qui, sulla Terra, per poter, ora, invece, godere della Tua presenza. L’umanità sta vivendo un periodo molto triste: da circa un anno il mondo è attanagliato da una gravissima malattia: il Covid – 19. Essa è causata da un virus a forma di corona; per la sua particolare forma è conosciuto con il nome di Coronavirus. Tutto ciò ci ha favorito un cambiamento in molti: alcune persone sono migliorate, altre, forse, peggiorate. Ricordo lo scorso febbraio quando ancora non si conosceva nulla di questa malattia e non si sapeva neppure come curare i malati; eravamo spaesati, e, questa situazione ci appariva quasi surreale, non riuscivamo a comprendere fino in fondo quello che stava avvenendo davvero. I medici, in questo anno, hanno provato a fare del loro meglio per cercare di alleviare le sofferenze dei contagiati e devo constatare che, in moltissimi casi, ci sono riusciti. Ricordo a tal proposito che molti di loro hanno, perfino, perso la loro vita pur di aiutare e portare sollievo ai numerosi malati, molti dei quali ricoverati in terapia intensiva. Il mondo ha bisogno di Te, di quel Padre che ci ama incondizionatamente come nessun altro. Sono sicura che, quest’anno, la Tua venuta assumerà un significato ancora più profondo. Il Natale, almeno per me, è sempre stato un bellissimo periodo in cui si “Riscoprono” i veri valori. Sono sicura che la Tua venuta ci farà riflettere su ciò che sta avvenendo. Questo tristissimo periodo della nostra storia, forse, avrà il merito di farci comprendere come la vita ci è stata donata per metterla al servizio degli altri, del prossimo. Ma chi è il mio prossimo? Per molto tempo siamo stati incuranti dell’altro: dei suoi bisogni. Ora penso che, in questo Natale, Tu voglia far comprendere all’ umanità intera e, quindi, anche a me che la vita è preziosa, non bisogna sprecarla, ma piuttosto metterla al servizio degli altri. Come? Non mi riferisco solo alla cura delle “Ferite” del corpo, ma anche e soprattutto a quelle dell’anima. Penso a quante volte avrei potuto dire una parola gentile, avrei potuto dare una pacca sulle spalle, avrei potuto, semplicemente, sorridere a qualcuno ed invece non l’ho fatto perché temevo che questo mio atteggiamento potesse essere frainteso e considerato una debolezza. Mi sento, perciò, di ringraziarti perché mi hai dato la possibilità di riflettere su me stessa. In questo periodo ho avuto più tempo libero e questo mi è servito per comprendere che Tu vuoi da me qualcosa di diverso: per molti anni ho trascorso la mia vita ad inseguire desideri futili, ora ho compreso l’importanza degli affetti sinceri e, soprattutto, ho imparato a considerare il “io” prossimo come colui che mi è vicino e di cui, forse, per molto tempo non mi sono interessata. In questo periodo che precede la Tua venuta ho compreso come non sia importante avere le stesse idee dell’altro, ma piuttosto sentirci uniti in quanto tutti esseri umani. Tu ci hai più volte ripetuto che siamo Tuoi figli e, può, un Padre preferire un figlio ad un altro? Se questo non lo fai Tu che sei Dio, perché dovrei farlo io? La Tua venuta, quest’anno, secondo me, è un inno alla vita. Il Tuo, sarà un invito all’umanità a collaborare insieme, a rispettarsi vicendevolmente solo così nessuno si sentirà più solo ed emarginato. Solo insieme si potrà camminare per costruire un mondo migliore. Il “Merito” di questa pandemia è stato quello di dimostrare che i sacrifici, gli studi, le ricerche di tutti, servono a tutti: ognuno deve sentirsi, perciò, parte dell’umanità così come ci hai insegnato Tu. E’ per questo che dobbiamo tutti comprendere come sia necessario superare le divergenze per rafforzare, invece, il senso di appartenenza: TUTTI SIAMO FRATELLI!!! Anche tra fratelli si litiga ma, l’amore fa dimenticare l’offesa ricevuta; ecco, la Tua venuta, per me, quest’anno avrà questo significato: cercherò di essere più attenta alle esigenze del mio prossimo che, non necessariamente, sarà quello con cui vado d’accordo o quello che mi è simpatico. E’ questo il momento per far cambiare rotta alle nostre vite. Dovremmo tutti imparare a fidarci di più di Te e dell’immenso amore che nutri per tutti i tuoi figli. Grazie, perché nonostante tutto, continui a nascere tra noi e per noi, in questo mondo. Sei e sarai sempre per me un amico, un vero amico. L’amico di cui ho bisogno per non perdere la bussola della mia esistenza. Ti invoco sempre nei momenti felici e tristi, sei la mia ancora di salvezza nei momenti di paura; a tal riguardo avverto ancora il senso di sicurezza che ho provato quando ho invocato la Tua protezione prima dell’intervento chirurgico a cui sono stata sottoposta qualche mese fa; ho sentito la Tua presenza quando ho sognato il “Mio” angelo, morto prematuramente, che era in tua compagnia. Grazie a Te l’ho rivisto e saperlo in Tua compagnia non ha fatto che rendermi immensamente felice. Adesso, ho da chiederti un’ultima cosa, molto importante: ti chiedo di far guarire, quella persona alla quale voglio un mondo di bene e di cui Tu conosci l’identità, non sono pronta a perderla; confido, ancora una volta, nel tuo aiuto, so che farai qualcosa. In questo Natale, proverò ad essere felice, ma Tu se puoi trova il modo di fermare questa pandemia che sta provocando troppi morti e causando tanta sofferenza in moltissime famiglie. Aiuta ciascuno di noi a superare la notte…la Tua venuta sia per tutti noi la luce che illumini la nostra esistenza…non mi riferisco solo alla guarigione del corpo, ma soprattutto alla guarigione della nostra anima…Rendici più attenti e sensibili nei confronti dell’altro. Sono sicura che, la Tua venuta, quest’anno voglia insegnarci proprio questo: “Ama il prossimo tuo come te stesso”.