//La laguna di Venezia un microcosmo di flora e fauna

La laguna di Venezia un microcosmo di flora e fauna

di | 2019-04-20T08:13:40+02:00 20-4-2019 8:13|Alboscuole|0 Commenti
di Dei Rossi Irene e Norcen Camilla 1^ C.  – In Classe in Scienze abbiamo allargato le nostre conoscenze del territorio in cui  quotidianamente viviamo. Il progetto presentato dalla professoressa Micaglio Paola, oltre alle spiegazioni relative a tal argomento presente sul libro di testo, ha visto la partecipazione in Classe di un’esperta esterna del W.W.F. che ci ha illustrato con approfondimenti tematici la caratteristica particolare del microcosmo della Laguna. Le lezioni ci sono piaciute molto e così abbiamo deciso di scrivere un articolo per rendere partecipi tutti di quanto abbiamo imparato. La laguna è un bacino costiero separato dal mare da un lido, caratterizzato da acqua salmastra che entra ed esce grazie all’alternanza delle maree, sei ore in crescita e sei ore in calare, e dalle formazioni di barene. La laguna comunica con il mare aperto attraverso più aperture chiamate bocche di porto dalle quali entra la marea. Le sue acque sono poco profonde, poco più di un metro tranne nei canali e in prossimità delle bocche. La sua formazione è dovuta all’accumulo dei detriti portati dai fiumi che, con il tempo, finiscono per separarla dal mare, e dalle correnti marine che non riescono a spostarli. L’origine della laguna di Venezia risale a circa seimila anni fa dopo l’ultima glaciazione. La sua evoluzione sarebbe stata l’interramento ma l’uomo deviò il corso di alcuni fiumi, che si riversavano al suo interno, in maniera da impedire il continuo accumulo di detriti e mantenere vivo questo importante ecosistema. La laguna di Venezia è una “ZPS – Zona di Protezione Speciale” cioè un’area concepita ai fini della tutela della biodiversità europea in funzione della presenza di habitat e specie di animali e vegetali tipici e dove molte specie di uccelli stanziali e migratori trovano riparo. All’interno della laguna ci sono le valli da pesca, delle zone delimitate nelle quali si pratica l’itticoltura, cioè l’allevamento intensivo di varie tipologie di pesci come il branzino, l’orata e l’anguilla, e la caccia e che, già dai tempi della Serenissima, costituivano una grande riserva di cibo. Un’altra parte importante della laguna di Venezia è costituita dalle barene, terreni tipici delle lagune periodicamente sommersi dalle maree, sulle quali solo poche tipologie di piante riescono ad adattarsi per crescere ma che rappresentano un vero e proprio paradiso per molte specie di uccelli che vi nidificano e si riproducono. Le barene sono attraversate da canaletti naturali detti Ghebi che mettono in collegamento i canali esterni con i Chiari, una specie di laghi interni con acqua salmastra senza vegetazione. Le Velme invece sono delle zone poco profonde che emergono solo con la bassa marea dove nascono e si riproducono i molluschi tipici. Nelle Barene possono vivere solo poche specie di piante alofile, cioè adattate a vivere in ambienti salmastri, come la Salicornia, il Gramignone marittimo e lo Sparto delle Barene che concorre trattenere il fango che costituisce le Barene. Ben più vasta è la fauna della laguna di Venezia dove troviamo vari tipi di uccelli, come il Beccaccino, il Cormorano ed il Tuffetto, e di pesci come il Ghiozzo, l’Anguilla e il Cefalo.