//LA FUNE D’ACCIAIO

LA FUNE D’ACCIAIO

di Magda Prisciantelli-classe VG-
Cari lettori, oggi vi parlerò  di un libro intitolato: “LA FUNE D’ACCIAIO.” Esso parla della delle strane differenze tra il presente e il passato, il passato un’epoca di guerra, dove i  bambini lavoravano e portavano al pascolo le mucche, dove si era molto poveri. Il presente, un’epoca di progresso, dove si vive di tutte le comodità che si possano immaginare. Il libro però non parla solo di questo, ma anche di tre inseparabili cugini che faranno una bellissima scoperta su una montagna della Valle d’Aosta! Ma adesso basta parlare, è il momento di scoprire un nuovo libro, pieno di punti di vista diversi e bellissime avventure!!   I tre cugini Elena, Gabriele e Leo, si avventurano in una’antica montagna della Valle d’Aosta. Lì trovano la famosa fune d’acciaio che serviva per trasportare la legna, solo pochi conoscono il linguaggio segreto della fune, ogni vibrazione che emettevi toccandola corrispondeva ad una lettera. I tre cugini, che lo conoscevano, cominciarono a parlare attraverso la fune, mettendosi ognuno ad’una estremità. La montagna, però, non riservava solo questo, così i cugini esplorarono grotte, case abbandonate… Si fece tardi e i bambini stavamo tornando alla loro tenda passando dalla fune, ad un certo punto sentirono delle vibrazioni dalla fune: QUALCUNO STAVA TENTANDO DI PARLARGLI!! I tre cugini gli risposero, gli chiesero chi era e come si chiamava, il bambino gli disse che si chiamava Rian.  Egli gli parlò di tante cose strane come per esempio la guerra, i bambini che portavano al pascolo le mucche, parlava persino di suo zio che era tornato l’anno precedente dalla guerra, dei fascisti… Tutte cose che oggi sono praticamente scomparse, cose che i bambini non si sognerebbero nemmeno di fare, come portare al pascolo le mucche. Elena propose di tornare alla tenda, quell’avvenimento e tutte quelle strane cose sulla guerra erano assurde, come può essere che quel bambino sappia tutte quelle cose? Cominciarono a sospettare che fosse qualcuno che tentava di fare uno scherzo. Il giorno dopo tornarono al ceppo con un piano, Leo sarebbe stato a un ceppo per parlare con Rian alla corda, mentre Elena e Gabry sarebbero andati dall’altra parte per vedere chi era che stava parlando con loro. All’inizio non videro nessuno venire, ma dopo un po’ Leo lì chiamò e gli disse che Rian aveva cominciato a parlare con lui. Era letteralmente impossibile, se loro non vedevano nessuno allora come era possibile?? Così dissero a Leo di chiedere a Rian se veniva dal passato, dopo pochi minuti usci dal telefono un parola spaventosa: Sì. I cugini scapparono a decisero di andare dalla loro zia che viveva da quelle parti, le chiesero se aveva mai incontrato, quando era piccola, un bambino di nome Rian. Lei disse di sì ma aggiunse anche egli era morto. Era una notizia sconvolgente!! La prima cosa che fecero era tornare al ceppo è avvertire Rian che domani non doveva tornare al ceppo, dove averli spiegato tutto, lui disse che il passato non poteva essere cambiato, quello che doveva succedere sarebbe successo. Gli disse soltanto di trascrivere quello che lui stava per dire su una lettera. Dopo aver finito Rian gli disse che quella lettera l’avrebbero dovuta portare a sua sorella che aveva perso suo fratello per tanti anni.   Il libro finisce così, spero che sia piaciuto, a presto miei cari lettori!!