//LA FESTA GIAPPONESE DI O-BON

LA FESTA GIAPPONESE DI O-BON

di | 2018-05-25T11:16:57+02:00 24-5-2018 22:01|Alboscuole|1 Comment
di Lara Dedemo e Bartolomeo Panfilo 2^ B – Ciao a tutti i lettori! Oggi abbiamo deciso di parlarvi della festa giapponese di O-Bon, che si tiene a metà del mese di agosto e che ha lo scopo di onorare le anime dei defunti, un po’ come il “dia de los muertos” messicano. Le origini di questa festa sono buddiste ed ha una durata di tre giorni. Per l’anno in corso si festeggerà dal 13 al 15 agosto. La parola O-bon, o bon, dove la o è onorifica, è derivata dal termine sanscrito Ullambana, da cui è stato traslitterato urabon’e e poi bon. Secondo il buddismo questa cerimonia ricorda un antico evento dove Mokuren, un monaco discepolo di Buddha, sognò che la propria madre fosse stata collocata nel regno degli spiriti affamati. Per aiutarla si recò da Buddha per chiedergli cosa potesse fare di tangibile per la propria madre. Buddha gli rispose che doveva fare molte offerte in favore degli altri discepoli, i quali avevano appena finito il loro ritiro che era appunto terminato verso la metà del mese di agosto. Mokuren, dopo aver assolto a cosa gli era stato suggerito da Buddha, sognò di nuovo la madre che era libera e felice. Da questo ultimo sogno trasse il seguente insegnamento: “E’ proprio molto bello e utile pensare agli altri” e subito dopo si mise a ballare una danza per la felicità. Questo ballo da quel momento fu tramandato dalla popolazione ed è conosciuto oggi in Giappone con il nome di “bon-odori”. Durante il periodo di svolgimento di questa festività in Giappone le persone indossano un kimono leggero, lo “yukata” e per tradizione si mangiano molte angurie, che si acquistano negli attigui festival, o “matsuri”, che appunto sono collegati a questo particolare evento. Appena incomincia il rituale davanti alle case dei defunti i loro discendenti giapponesi accendono delle lanterne. C’è da dire che negli ultimi tempi il numero di persone che praticano questo rituale sta registrando un calo di numero. I disegnatori di Anime invece, per non perdere questa tradizione, desiderano ricordare questa festa facendo sembrare che tutto il Giappone la pratichi! Per fare un paragone con l’Italia, dove nelle stesse giornate si festeggia il Ferragosto, i nostri cari amici Giapponesi invece si recano alle tombe dei loro antenati prendendosene cura e ripulendole. Un anziano giapponese, che abbiamo intervistato, ci ha detto a tal proposito che questi rituali venivano celebrati e portati avanti fino a che i suoi nonni non sono stati male e perciò pian piano i suoi genitori hanno abbandonato questa lunga tradizione. Ci ha anche detto che sua sorella, che si chiama Mimi Chàn, una signora di ormai 90 anni, si reca ancora oggi con estrema tenacia alla tomba dei suoi genitori per non dimenticare mai la loro memoria. Ha anche aggiunto una precisazione che sua sorella, nel luogo dove si festeggiano le giornate di O-Bon, le lanterne non vengono lasciate volare ma, anzi vengono poste sopra a delle piccole tavole di legno che sono affidate poi ai corsi d’acqua vicino ai cimiteri. Le lanterne accese racchiudono un particolare significato e cioè che esse debbano contribuire a condurre gli spiriti a casa per visitare i loro discendenti. Per concludere speriamo che questo articolo, prima di tutto Vi sia piaciuto, e poi che Vi abbia fatto pensare e immaginare alle varie festività e i tanti misteri celati e custoditi con cura da secoli dalla cultura giapponese. Segnaliamo inoltre, che abbiamo scritto un precedente articolo sempre sull’argomento Giappone dal titolo “Lo studio di animazione Ghibli” che è stato pubblicato sul Foscarini News che Vi invitiamo a leggerlo, se l’argomento vi interessa, allora sarà sufficiente cercare su Google Crome: Bartolomeo Panfilo Lara Dedemo “Lo studio di animazione Ghibli”. Dedichiamo quest’articolo a Takahata, uno dei componenti dello studio Ghibli, che ha contribuito a raggiungere i grandi successi dello Studio ma che purtroppo sfortunatamente è morto da poco e forse si meriterà anche un nostro futuro articolo. Ciao e al prossimo articolo!