Esiste una parola, “felicità” tanto sfuggente quanto banale. Non si sa bene come definirla, è complicato esprimere cosa essa sia. Credo che nessuno alla domanda “Vuoi essere felice o triste” risponderebbe “triste”. Eppure, quando a qualcuno viene posta la domanda “Sei felice?” risponde sempre si, dai, abbastanza. Non si riesce a capire cosa sia appieno la felicità. Sembra un mistero, e sempre più spesso sembra che si debba essere per forza felici facendo delle cose che non coincidono con la nostra persona. Personalmente credo che la felicità non si possa apprezzare veramente fino a quando non svanisce. Infatti un ricordo felice può suscitare non solo gioia e piacere ma anche dolore o rimorsi. La felicità è poter chiudere gli occhi e pensare che non vorremmo essere da nessuna altra parte e con nessun altro. Significa proprio essere in pace, avere un sorriso puro davanti al mistero della vita, e cercare di essere se non esultanti, raggianti, euforici, gioiosi, paghi, almeno non demotivavi, infelici, scontenti, tristi, sofferenti, angosciati, cupi e pensierosi. Per capire come muoverci in questa infaticabile ricerca dobbiamo imparare a pensare. Quante volte capita che ci comportiamo in determinati modi solo per assecondare gli altri, senza considerare prima di tutti noi stessi. Ci sentiamo inermi, sottomessi al volere altrui e vorremmo andarcene perché in realtà non ci piace fare determinate cose, ma cerchiamo di resistere in apnea senza battere ciglio. Tuttavia, vivere la propria vita come schiavi, senza assaporare la libertà, senza neanche il coraggio di sognare una libertà è una cosa assai dolorosa. L’immaginazione è uno strumento con cui possiamo raggiungere l’impossibile, attraverso cui possiamo cambiare le situazioni intorno a noi, con cui ci possiamo sentire vivi. Con l’immaginazione possiamo vedere la realtà in un modo completamente diverso, avendo dei nuovi occhi con cui osservare ciò che ci circonda. Con il dolore abbiamo una consapevolezza più grande, una porta per una felicità senza fine, poiché si rivela meglio il nostro destino. Tutto è relativo e ogni istante, anche se non lo notiamo subito, può regalarci un piccolo aspetto positivo, o almeno aprire i nostri occhi verso un bene che, forse, se osserviamo ciò che ci circonda con ottimismo, non si trova in un domani troppo lontano. L’errore che compie l’essere umano e spesso ripete in continuazione è che cerca sempre di trovare la felicità per poi accorgersi che la vita è già passata, gli è sfuggita di mano.