//La fattoria degli animali: una rivisitazione del discorso del Vecchio Maggiore

La fattoria degli animali: una rivisitazione del discorso del Vecchio Maggiore

di | 2021-01-20T20:32:28+01:00 20-1-2021 20:32|Alboscuole|0 Commenti
Di Alessia Salvemini –  Classe III, sez. L Ora, compagni di ogni tipo, siete contenti della nostra vita? Siete contenti di quello che facciamo e di quello che siamo? Siete contenti di come veniamo trattati? Siete contenti della fine che facciamo? No, non lo siamo! Siamo, stanchi, stanchi di tutto! Vogliamo libertà, vogliamo diritti, vogliamo rispetto! Anche se non siamo come loro, esseri viventi su due piedi, che godono di ricchezze, di potere, di vestiti che li rendono irriconoscibili, anche se non siamo umani, siamo comunque esseri viventi, che hanno bisogno di vivere la propria vita senza paura di morire da un momento all’altro, senza angoscia, senza timore, abbiamo il diritto di vivere una vita spensierata come tutti, senza affaticamento per trainare carri, o pesi enormi, senza la costrinzione di lavorare sotto il sole cocente o con il freddo polare. Noi non siamo uomini, ne mai vorremmo esserlo, ma siamo comunque esseri viventi in cerca di diritti! Che poi se ci pensate chi sono coloro che fanno scoppiare guerre? Chi sono coloro che uccidono, coloro che rapiscono? Chi sono coloro che fanno soffrire, che comandano, che vogliono il potere? Chi sono coloro che disprezzano, discriminano, escludono? Chi sono queste genti orribili che stanno rovinando il mondo? SI, esatto proprio loro. I nostri più grandi nemici sin dall’antichità, sono loro che sono stati la causa di tutto il male che c’è  stato, che c’è e che ci sarà! Gondrano, Berta voi non siete stanchi di essere sfruttati per i lavori più pesanti, di essere sempre sotto tiro dal padrone, di essere sempre costretti a fare di tutto per non essere portati al macello? Tu, Minimus, non sei stanco di dare la tua vita per dar da mangiare a degli uomini, non ti da fastidio che loro sacrifichino il tuo essere per vivere loro stessi cibandosi delle tue carni? Voi care galline, non siete stanche di covare per giorni e notti lunghissime e poi finire per dare il frutto dei vostri lavori e questa gente senza un’anima? Tu Beniamino, non sei stanco di faticare per giorni interi senza avere un minimo di pausa e se anche quell’uomo insano ti vedesse stanco per qualche minuto ti porterebbe direttamente alla fine più fatale? Insomma, non siete stanchi di essere sottomessi da tutto e da tutti?! Si, che lo siamo! Noi siamo stanchi, noi vogliamo libertà, noi vogliamo diritti! Allora soldati, non cedete a dei bruti, uomini che vi disprezzano e vi sfruttano, che vi dicono cosa fare, cosa dire, cosa pensare, che vi irregimentano, vi condizionano, vi trattano come bestie destinate a morire, non vi consegnate a questa gente senza un’anima, a questi uomini macchina, con macchine al posto del cervello  del cuore, noi al contrario loro non siamo macchine, non siamo bestie destinate a morire, siamo essere viventi! Adesso basta, siamo stanchi… abbiamo provato in mille modi di farci sentire, ma siamo sempre stati sminuiti e zittiti, ma ora, ora compagni miei è arrivato il momento tanto atteso, è arrivato il momento di urlare a squarciagola per far sentire la nostra voce, dobbiamo farci valere in un modo o nell’altro! Caro fattore, questo è un avviso, preparati al peggio, perché come tu hai trattato noi per tutti questi anni, allo stesso modo noi tratteremo te! Questo è solo l’inizio di una rivoluzione che donerà la libertà a noi e a tutti coloro che verranno dopo di noi, assicureremo un futuro per i nostri figli! Non importa se ci vorranno, settimane, mesi, anni, ma ci riusciremo, otterremmo quello   che vogliamo, a costo della nostra stessa vita, ma almeno moriremo con la consapevolezza di aver preso parte alla svolta che segnerà la storia di noi animali! Ebbene sì caro fattore, è una minaccia, quindi da ora in poi stai attento a quello che fai, perché potrebbe rivoltarsi tutto a tuo sfavore.