La fame

di | 2019-06-05T22:14:47+02:00 5-6-2019 22:14|Alboscuole|0 Commenti
Nicolò Salamon, 3^A – Ho recentemente letto a scuola un brano tratto dal libro “Centomila gavette di ghiaccio” di Giulio Bedeschi titolato “La fame” e l’ho trovato insolito perché al posto di raccontare di battaglie sanguinolente come ci si potrebbe aspettare, narra le vicende di una divisione di Alpini che, nel gelido e mortale inverno russo tra il 1942 e il 1943, provano a resistere all’arida e innevata campagna russa, cercando disperatamente cibo per sopravvivere e, ormai stanchi, affamati e assetati si accontentano di tutto ciò che trovano di commestibile. Il racconto mi è piaciuto proprio per la sua diversità dai soliti racconti di guerra e perché descrive in maniera ottimale le sensazioni ed emozioni dei soldati protagonisti dell’episodio narrato. Certo, sono presenti alcunI aspetti che fanno ribrezzo come quella dei crauti e vermi congelati che i soldati, piuttosto che rimanere a digiuno, mangiano contenti di aver trovato qualcosa da poter mettere sotto i denti. I dialoghi dei personaggi, inoltre, mi fanno capire quanto veramente siano stati disperati per le condizioni estreme alle quali erano sottoposti, ma allo stesso tempo tenaci, facendomeli apprezzare. Infine questo è un testo che potrebbe impressionare qualcuno, non lo nego, ma che ha saputo catturare la mia attenzione fino alla fine facendomi capire la drammaticità della ritirata di Russia.