a cura di Gianmarco Migliosi – classe II/B – scuola secondaria di I grado –
Amneris Marcucci è una signora sulla settantina d’anni, è dolce e paziente, e questa mattina è nella Scuola Secondaria “Alessi” di S. Maria degli Angeli per il Progetto Lettura, e cerca di appassionare i ragazzi raccontando la sua vita e ciò che ha scritto negli anni. Buongiorno signora. “Buongiorno a te.” Inizialmente volevo chiederle da quanto tempo è qui a Santa Maria degli Angeli, perché ho saputo che lei è di Città di Castello. “Sì, io sono di Città di Castello, mi sono trasferita qui a ventitré anni, quando mi sono laureata e sposata.” Cosa faceva prima di diventare una scrittrice? “Io, quando ero più giovane, ho insegnato ad Assisi, per quasi venti anni allo Scientifico, inizialmente venivo chiamata con il cognome di mio marito, Bovi.” Pure l’insegnante faceva? Incredibile e … chi è che inizialmente l’ha aiutata a stampare le copie dei suoi libri? “È stato mio fratello, di pochi anni maggiore di me, ha fatto di tutto per aiutarmi a raggiungere il mio obiettivo, pagando lui le spese. Gli sono molto grata per questo.” Ah quindi non è figlia unica? “Eh no, io sono la più piccola di sette figli, quattro femmine e tre maschi.” Wow, eravate proprio una famiglia numerosa e … quali sono stati i primi libri che ha iniziato a leggere? “Da piccola mi piacevano tantissimo quelli di genere giallo, però li leggevo di nascosto perché i miei fratelli non volevano che li leggessi ; non erano adatti alla mia età, dicevano.” Da piccola già i libri gialli? “Esattamente, ero un po’ diversa dagli altri.” Una cosa assolutamente positiva, vedendo che bella e grande persona è diventata. “Grazie, troppo gentile!” Di nulla. Mi stavo chiedendo cosa fosse quel libricino con un girasole disegnato in copertina. “Quella è la mia vecchia agendina dove ho trascritto le mie prime poesie, poi le ho ricopiate al computer perché ho una brutta calligrafia e nessuno sarebbe riuscito a decifrarle.” Avrà anche una brutta calligrafia, ma ad inventare e pensare storie … nessuno meglio di lei! “Grazie, ma non esageriamo!” Grazie a lei, altroché! Mi vuole illustrare qualche libro che vedo lì sul tavolo? “Certo, come no, il primo si intitola Primule e Carri Armati, parla di ragazzi che, come puoi capire dal titolo, attraversano un brutto periodo storico, ma sono giovani che si impegnano e provano a raggiungere certi obiettivi.” Libro un po’ duro ma vero! “Solo un po’! Il secondo è intitolato Maria dell’Isola ; mi sono ispirata alla storia di una signora con cui ho trascorso delle vacanze estive in montagna; questo libro prende spunto da alcune esperienze che ha vissuto. Il terzo è La Bottega della Sarta un luogo dove delle giovani imparano il mestiere della sarta da Vittoria , la protagonista e vivono storie particolari negli anni della guerra.” Wow, li leggerò assolutamente e qual è quello che le piace di più? “Probabilmente Primule e Carri Armati perché è uno dei primi che ho scritto e mi è rimasto impresso nel cuore.” Ok, qual è il genere dei suoi romanzi? “I miei romanzi non hanno un genere puro, però potrebbero definirsi storici, visto che spesso raccontano eventi avvenuti realmente nel passato.” Ora le chiederò una cosa molto importante per tutti. “Volentieri, dimmi!” Se c’è qualcosa che ci turba, che non riusciamo a gestire, scrivere ci può aiutare? “Questa risposta l’ho già data varie volte: scrivere aiuta. È semplice, scrivi ciò che ti turba, che ti fa sentire male su un fogliettino, per scaricare tutto l’odio, la rabbia, la preoccupazione, l’ansia su quel foglio, e poi lo strappi in pezzetti minuscoli, se vuoi che nessuno sappia quello che hai scritto.” Grazie del consiglio, e mi chiedevo cosa e come deve fare un ragazzo che volesse iniziare a scrivere? “Anche questo, semplice! Non devi scrivere niente di elaborato o complicato; per iniziare servono solo frasi semplici e che ti vengano dal cuore!” Lei l’estate prende una pausa dalla scrittura, o è sempre lì, ad inventare, pensare nuove storie per nuovi libri? “Bella domanda, beh non è così, l’estate, soprattutto quando ero più giovane, aiutavo a gestire un campo scuola estivo, organizzando animazioni, balletti, scene di teatro, scrivendo testi e creando costumi. Mi divertivo un mondo!” E lo sa che anche io frequentavo un campo estivo? “Non potevo saperlo, che bello!” Molte grazie, l’ultima cosa e poi la lascio in pace. “No, no tranquillo!” Si possono trovare i suoi libri, poesie, romanzi in libreria? “Sì e no, i miei primi libri non vi si trovano più, forse solo alla Mondadori, gli ultimi invece, assolutamente sì. Vorrei accennare una cosa di cui chi scrive deve tener conto.” Mi dica, per favore. “Nel corso degli anni cambiano alcune modalità di scrittura e bisogna aggiornarsi. Un esempio banale per capirci: io scrivevo se stesso senza accento e ora mi chiedono di scriverlo con l’accento. Ho anche provato a resistere,ma alla fine ho ceduto!” Wow, interessantissimo, quindi significa che la lingua cambia con il passare del tempo, cambia come tutte le cose! ” Certamente! Si trasforma nel tempo. Abbiamo terminato .Grazie di tutto, buona serata. “Buona serata a te!”