//La diversità non è il male   

La diversità non è il male   

di | 2019-02-08T16:09:12+01:00 8-2-2019 16:08|Alboscuole|0 Commenti
                                                                                  Oggi tratterò un argomento molto importante, il razzismo. Questo sentimento ha origine dalla paura dell’essere umano che teme ciò che non è comune ma nuovo. Il Sud Africa è stato uno dei paesi più colpiti da questo fenomeno. Le persone con la pelle bianca si ritenevano più importanti di quelle con la pelle nera. Per quale motivo? Il colore della pelle, ovvero ciò che era diverso da loro. Ma, come tutti sappiamo, la paura suscita reazione, reazione suscita violenza e violenza porta all’odio che lentamente consuma e distrugge. Per fortuna c’è stata una persona destinata a diventare un simbolo nel mondo, il suo nome era Madibha, ma forse molte persone lo conoscono come Nelson Mandela. Mandela era un ragazzo sud africano nato in una tribù, ed era uno dei pochi ragazzi neri a poter andare a scuola e avere un minimo di educazione. In seguito Nelson studiò Legge e divenne avvocato, creò un’azienda alla quale le persone di colore si potevano riferire per essere difese in tribunale. Per queste sue azioni venne accusato ingiustamente e condannato a passare tutta la sua vita in prigione. Gli altri Stati del mondo, informati dell’accaduto, iniziarono a smettere di comprare merci dal Sud Africa finché non avessero liberato Nelson. Così, dopo circa 18 anni, venne scarcerato. Da quel giorno in poi le persone di colore poterono esprimere il proprio voto in politica per scegliere quale sarebbe stato il prossimo presidente della repubblica della nazione sudafricana. Venne eletto Mandela che, durante il suo mandato, si dedicò a combattere il razzismo pacificamente senza schierarsi dal lato dei neri che gridavano vendetta ma nemmeno dei bianchi. Io non capisco come faccia una persona a ritenersi di maggiore importanza rispetto ad un’altra, solo perché è diversa. Non vorrei ammetterlo ma in Italia questo fenomeno è molto presente, perché persone che vengono da noi da altri Paesi, magari rischiando la vita o perdendola addirittura per scappare alla guerra, si meritano massimo rispetto.     Nicolò Martinelli 2^C