di Raffaele Vallone. – Personalmente ritengo che tutti gli insegnati siano tenuti a rispettare la mission fondamentale della professionalità nella quale proferire ogni strategia utile per portare avanti il percorso didattico-educativo che esso implica. Con la pandemia generata dal diffondersi dell’infezione da Covid-19 la Scuola ha dovuto comprendere tra la fine di febbraio e gli inizi di marzo che la consueta realizzazione dei programmi delle discipline scolastiche sarebbe cambiata. Improvvisamente tutti hanno dovuto inventarsi un nuovo modo di fare lezione.
La Ministra Lucia Azzolina, attraverso le direttive MIUR, ha comunicato che l’anno scolastico doveva essere portato avanti fino alla sua conclusione e che la Scuola, seppur nella criticità della ‘non presenza’, poiché si aveva la possibilità di effettuare le lezioni online con la DaD, che diveniva così lo strumento idoneo e necessario per continuare le lezioni, doveva, pertanto, proseguire l’erogazione degli apprendimenti anche se chiusa . Tutti noi ci siamo immediatamente messi a studiare per concretizzare con i device e l’utilizzo della rete informatica la creazione della ‘classe virtuale’ per proseguire gli obiettivi cognitivi, didattici e formativi preposti all’inizio dell’anno scolastico per essere più vicini agli alunni e alle alunne nel difficile momento in cui in Italia veniva posta in essere l’emergenza sanitaria causata dai ricoveri in ospedale e l’enorme incremento esponenziale dei contagiati da Covid-19 che purtroppo venivano registrati di giorno in giorno.
Si era tutti a casa, docenti, alunni, alunne, genitori uniti soltanto dalla rete e dai dispositivi informatici per affrontare e portare avanti non soltanto gli apprendimenti ma soprattutto per gestire le emozioni.
L’improvviso impatto da affrontare non è stato facile per le iniziali difficoltà da superare ma il costante impegno di tutti i componenti del settore scolastico ha garantito di portare avanti il percorso scolastico per tutti gli alunni e alunne compresi quelli più deboli e in difficoltà.
La DaD perciò ha coinvolto docenti curricolari, docenti di sostegno, educatori, personale tecnico, segreterie, Dirigenti Scolastici in un gioco di squadra per realizzare e centrare gli obiettivi formativi per non far perdere o vanificare quanto espletato fino a quel momento.
Per tutti gli insegnanti la mole di lavoro affrontato ha richiesto certamente un maggiore impegno e sacrificio sia per attrezzarsi con gli strumenti necessari e sia per quanto occorso per elaborare e preparare le lezioni per appunto proseguire e supportare gli apprendimenti anche se si era ‘a distanza’. Si è apportato del lavoro in più per preparare tutti i materiali didattici per ‘presentare gli argomenti‘ con delle slide attraverso la DaD garantendo così che la didattica proseguisse il suo cammino verso la fine dell’anno scolastico che sta per volgere al termine.
Il nostro augurio, unito ad una forte speranza, è quello che tutti noi possiamo iniziare il nuovo anno scolastico a settembre ‘in presenza’, nel rispetto della sicurezza sanitaria, ma che sia soprattutto migliore di quello che sta terminando.