Sono una studentessa di 11 anni, mi piace andare a scuola e mi piace studiare; eppure spesso tra i banchi di scuola vedo tanti ragazzi svogliati che non hanno voglia di fare nulla, e non sono interessati a nessuna attività proposta.Qualche settimana fa ho ascoltato un’intervista a degli studenti italiani, che dicevano appunto che vanno a scuola malvolentieri, perché non si sentono abbastanza motivati dagli insegnanti e dalle materie studiate.Purtroppo in Italia è sempre più diffuso un grave distacco dalla scuola e dall’istruzione in genere. Ci dobbiamo chiedere perché accade questo, perché prima andare a scuola era un privilegio e ora viene vissuto da noi ragazzi quasi solo come un obbligo da cui scappare. A scuola abbiamo letto una lettura e delle testimonianze di ragazzi e ragazze meno fortunati di noi, che vivono in Paesi dove andare scuola significa fare chilometri scalzi, o dove semplicemente se sei una donna non puoi studiare; abbiamo discusso con l’insegnante di ciò e forse per un momento abbiamo capito di essere dei privilegiati. Si deve ritrovare la fiducia nella scuola, magari da grandi avremo problemi a trovare lavoro anche con un diploma, con una laurea, ma è importante credere nella cultura, ritengo sia un buon passaporto per il nostro futuro. Il ruolo degli insegnanti è fondamentale: uno studente, secondo me, ama le materie studiate anche attraverso il modo in cui sono insegnate, e trova nel proprio insegnante a  volte anche un modello umano da imitare. Non meno importante il ruolo della famiglia: dei genitori che credono nella scuola e nel valore della cultura, sono sicuramente dei genitori che sapranno sostenere i propri figli nelle difficoltà che possono incontrare.