di AMITRANO ELEONORA – In questi giorni abbiamo parlato tanto della mafia con la nostra maestra Giovanna Briglia la quale ci ha fornito di tante informazioni su cui riflettere. La mafia è un’organizzazione criminale che pensa solo al potere economico e al potere politico. Il potere economico è quando la mafia si arricchisce attraverso il traffico di droga, il traffico di armi e oggi hanno scoperto il traffico di rifiuti tossici. Invece il potere politico è quando i giudici per aver voti fanno finta di non vedere i traffici illeciti della mafia. La mafia si arricchisce anche attraverso il “pizzo”: una specie di “tassa” che i commerciati devono pagare alla mafia, altrimenti questi ultimi potrebbero vedere i propri negozi incendiati. La mafia è chiamata in modi diversi in base alla regione. Per esempio in Sicilia si chiama “Cosa Nostra”. Insieme alla maestra abbiamo visto varie vittime della mafia, Borsellino e Falcone che hanno lottato contro la mafia, ma purtroppo sono stati uccisi, ma sono riusciti a mettere in galera parecchi mafiosi perché hanno capito i segni e i messaggi segreti della mafia grazie a Tommaso Buscetta: un mafioso che ha lasciato l’organizzazione perché si era pentito di quello che aveva fatto. Poi ricordiamo anche Peppino Impastato, che veniva da una famiglia legata alla mafia. Ma lui non voleva seguire la famiglia ma al contrario la denunciò. Così il padre deluso lo cacciò di casa e lui andò a vivere in un garage, lontano dalla famiglia, però venne ucciso davanti a un passaggio a livello. In sua memoria hanno dedicato un film dal titolo “Cento passi”. Dopo la sua morte il fratello e la mamma lasciano la “Cosa Nostra”. Infine ci ricordiamo di Giancarlo Siani, un giornalista alle prime armi. Lui scriveva per “Il Mattino” ma fu ucciso anche lui dalla camorra sul suo jeppone verde mentre girava per Torre Annunziata. Noi dobbiamo ricordare queste persone e cercare di essere coraggiosi come loro e di non essere prepotenti con gli altri.