Di Isabella Muscente Classe 1 C –
Come nella fiaba araba, anche io ho delle cose a me molto care. I miei genitori sono la prima ovviamente, ma c’è un oggetto in particolare a cui tengo molto. È un anello d’oro,ma non un anello d’oro qualsiasi, è importante perché apparteneva ad una persona a me cara che se ne è andata poco più di un mese fa: la mia bisnonna. Aveva 98 anni e, per la sua età, stava bene; ma poi ha avuto una polmonite e dopo due settimane non ce la faceva più e si è spenta pian piano. È l’unica bisnonna che ho conosciuto e,anche se parlavamo poco,è stata una bisnonna fantastica; come scordarsi le sue giornate intere a fare l’uncinetto, come scordarsi tutte le domeniche che passavamo in famiglia a pranzare a casa sua, come scordarsi quando ti diceva in continuazione “Quanto è bella sta citele”, come scordarsi le sue mani tremolanti mentre quando mangiava la pasta al sugo di papà.
Era un’ostetrica, prima del funerale a casa sono venute tantissime persone che dicevano che lei le aveva fatte nascere, questo mi fa capire che è stata sempre a disposizione di tutti e che aiutava la ” vita” a venire al mondo.
Mi manca molto, anche se non andavo spesso da lei,i o sapevo che era lì, dietro l’altra porta, dietro il muro della cucina; ma adesso dietro quel muro non c’è nessuno, ci sono solo vecchi mobili e un grande silenzio.
Quell’anello l’ha tenuto fino al suo ultimo respiro e ha voluto che lo prendessi io. Inoltre ho scoperto che la pietra dell’anello di giorno alla luce è azzurra e di sera al buio è viola.
Ecco perché l’oggetto a me più caro è quell’anello, ogni volta che lo guardo so che nonna non se ne è andata perché sarà sempre nel mio cuore.
