//LA COMMEDIA DELL’ARTE

LA COMMEDIA DELL’ARTE

di | 2021-03-02T22:46:04+01:00 2-3-2021 22:46|Alboscuole|0 Commenti
Di Viviana Stefanini    In questi giorni, parlando di carnevale, maschere e costumi, non ho potuto fare a meno di pensare alla Commedia dell’Arte. Almeno una volta nella vita l’abbiamo sentita nominare, ma molti non sanno effettivamente come sia nata, di cosa si tratti, o quali siano le sue peculiarità.   Innanzitutto bisogna dire che non si conosce precisamente come o quando sia nata, ma le ipotesi non mancano, anche se non si è certi di quale sia quella più vicina alla realtà. Alcuni studiosi affermano che sia nata da compagnie di mimi bizantini che giunsero in occidente a seguito della caduta di Costantinopoli; altri sostengono che essa derivi dalle improvvisazioni di opere di Plauto e Terenzio, altri ancora invece affermano che si sia sviluppata dalla farsa italiana dell’inizio del Cinquecento  Indipendentemente da queste teorie, che non possono essere considerate nulla di più, possiamo comunque constatare che la Commedia dell’Arte è nata prima del Seicento, si è diffusa in tutta Europa ed è divenuta una forma di intrattenimento cardine fino alla metà Settecento.   La Commedia dell’Arte è caratterizzata da alcuni requisiti essenziali: l’improvvisazione e i personaggi fissi. In questo genere di teatro popolare, infatti, non era presente un vero e proprio copione, ma si ricorreva all’utilizzo di un canovaccio, un testo molto striminzito, sulla base del quale gli attori improvvisavano dialogo e azione. Ogni attore solitamente rappresentava sempre il medesimo personaggio, con gli stessi invariabili attributi e il suo costume di scena. L’improvvisazione era certamente essenziale, ma gli attori, recitando quasi per tutta la vita lo stesso personaggio, adottavano gesti e battute particolarmente efficaci, costruendosi, tutto sommato, un vero e proprio repertorio.   In ogni modo, ciascuna compagnia aveva dei personaggi fissi, con nomi e caratteristiche specifiche, che li distinguevano rispetto a quelli di altre compagnie, malgrado le caratteristiche principali fossero essenzialmente le stesse. Le Compagnie della Commedia dell’Arte erano solitamente formate da dieci o dodici attori, che variavano in base alle disponibilità finanziarie del gruppo. Le tre categorie principali di personaggi erano: i vecchi, gli innamorati e i servi. Le compagnie generalmente comprendevano una o due coppie di innamorati, una fantesca, un Capitano, due zanni e due vecchi. I personaggi non possedevano una grande complessità, per questo potevano riapparire in storie sempre diverse, cambiando leggermente carattere. Le compagnie viaggiavano sempre e in ogni città richiedevano il permesso di rappresentare i loro spettacoli e affittavano grandi sale o allestivano dei palcoscenici improvvisati. A volte usavano delle scenografie o degli effetti speciali, ma gli attori si adattavano, sentendosi a proprio agio anche senza supporti scenografici. C’erano infatti numerose caratterizzazioni, che provvedevano ad attirare l’attenzione del pubblico, come costumi stravaganti, lingue insolite e maschere carnevalesche.   Le maschere, in principio, coprivano tutto il volto, fatta eccezione per il mento e le labbra, ma successivamente si limitarono a rivestire solo la parte superiore del volto. Tra i personaggi mascherati più celebri vi sono: Pantalone, un vecchio e avaro mercante veneziano, e il Dottore, in alcuni casi amico, in altri rivale di Pantalone, solitamente medico o avvocato, di origini bolognesi. Entrambi i personaggi fanno parte della categoria dei vecchi.  Gli innamorati potevano essere dipinti come personaggi colti e di bell’aspetto o, al contrario, come personaggi molto ingenui. Solitamente v’erano numerosi contrasti, che impedivano l’amore dei due giovani, come il padre che impediva al figlio di amare la ragazza, o lei, che veniva corteggiata da altri uomini.   I servi, chiamati anche zanni, erano solitamente due: uno furbo e l’altro rozzo e sempliciotto. Solitamente erano personaggi maschili, ma potevano esserci anche delle serve donne di varie età. Il servo più famoso era certamente Arlecchino, egli era un connubio di stupidità e furbizia, un ballerino e un acrobata, che solitamente era protagonista di ogni intrigo. Inizialmente era vestito di cenci cosparsi di toppe, che gradualmente divennero il costume vivace che conosciamo oggi. Arlecchino veniva spesso accompagnato da Brighella, un servo furbo e crudele. Un altro zanni assai conosciuto è Pulcinella, una maschera napoletana, caratterizzato da gobba, maschera nera con naso a becco e costume bianco. Oltra a questi personaggi fissi tradizionali si alternavano numerosi caratteri secondari.  La Commedia dell’Arte divenne popolare in tutta Europa, fino alla metà del diciassettesimo secolo, quando la caduta dell’economia italiana e le dominazioni straniere segnarono il declino di questo stile teatrale.