//LA COMETA CHE VIAGGIA NEL CHIARORE DEL BUIO HALLEY’S COMET di Valentina Pani 2B (Linguistico-spagnolo)

LA COMETA CHE VIAGGIA NEL CHIARORE DEL BUIO HALLEY’S COMET di Valentina Pani 2B (Linguistico-spagnolo)

di | 2023-01-14T09:06:27+01:00 14-1-2023 9:06|Alboscuole|0 Commenti
Uno dei fenomeni astronomici più affascinanti e interessanti della storia dell’uomo è proprio Halley, una delle più brillanti e famose comete periodiche provenienti dal disco diffuso. Ogni 76 anni ci viene mostrato questo spettacolo, di cui siamo a conoscenza solo grazie alla scoperta dell’astronomo Edmond Halley, che non ebbe la possibilità di confermare la sua teoria per una seconda volta. Nonostante questo, la lunga coda della cometa, seguita da innumerevoli stelle irraggiate nell’oscurità della notte, suscitarono l’ammirazione di tantissime persone, portando così alla creazione di leggende e opere d’arte a lei dedicate. La sua prima apparizione fu in un tempo a noi ormai lontano, l’837. La cometa passò vicina come non mai alla Terra e la sua coda occupò l’orbita terrestre da un orizzonte all’altro, suscitando un grande mistero e generando una gran sorpresa. Infatti, al suo ritorno nel 1066, il suo arrivo fu interpretato come un presagio. Quell’anno il re Aroldo II d’Inghilterra morì nella battaglia di Hastings e la stella fu raffigurata nel celebre arazzo dedicato al combattimento, l’Arazzo di Bayeux. Per gli storici del tempo era «quattro volte la grandezza luminosa di Venere», con «una luce uguale ad un quarto di quello della Luna». Tra il 1301 e il 1302 la cometa fece ritorno e impressionò anche il famoso artista Giotto, sì da diventare protagonista dell’Adorazione dei Magi, opera d’arte presente nella Cappella degli Scrovegni a Padova. Il pittore, dopo aver osservato il suo passaggio, la raffigurò con notevole realismo. Prima di allora, sulla grotta della natività si dipingeva una stella a tre punte, simbolo della Trinità. Dopo l’evento a cui assistette Giotto e alla sua opera, persino nei presepi casalinghi, si fece spazio alla stella cometa. Anche il poeta Giovanni Pascoli decise di dedicare parole poetiche a quella cometa, scrivendo per le un inno e la chiamò “stella randagia”. Questo mirabile avvenimento si farà di nuovo presente nei nostri cieli nel 2062, sempre così affascinante e raro, ma non è detto che sia possibile la sua visione, in quanto la sua apparizione non è comune. È forse la fortuna che porterà nuovamente l’uomo a poter osservare il cielo e i suoi brillanti colori, visibili all’occhio umano grazie alla caduta di una preziosa stella?