Pastore Giorgia classe 5^ E. Il giorno 9 novembre noi alunni di 5^ E, con le sezioni D/ F/G, grazie alla disponibilità e alla collaborazione dei nostri genitori, con la sapiente regia di nonna Dina, abbiamo consumato il dolce dei morti: la colva; un ricco e gustoso dolce a base di tanti frutti di stagione.
La colva, chiamato anche col termine dialettale “Cicc cuòtt” riporta ad un antichissimo rito cristiano, secondo il quale nel mese di novembre, si consumava il grano bollito, benedetto durante la funzione religiosa.
In molte case veniva preparato usando melegrane, uvetta, mandorle, noci, grano; il tutto condito con l’ottimo vin cotto fatto in casa.
La colva rappresentava il piatto unico, ideale per le famiglie perché permetteva loro di dedicare tutto il tempo necessario alle visite dei defunti, senza il problema di dover cucinare al rientro.
Questo dolce, il grano dei morti o colva dei defunti, simboleggiava con i suoi ingredienti l’inno alla vita.
Sia il grano che la melagrana sono elementi che rievocano il ciclo della vita: il grano il nutrimento, la melagrana la rinascita, inoltre ricorda il sangue ed è anche simbolo di fertilità come peraltro il fico e la noce. Sia il grano che la melagrana venivano riposti nelle tombe dei morti, come nutrimento nell’aldilà e per augurare ai defunti la resurrezione.
Grazie a nonna Dina e al dolce “la colva” abbiamo riscoperto i sapori e gli odori tipici delle più antiche tradizioni andriesi.