di Arianna Vario – La casa di carta (la casa de papel, titolo originale), inizialmente di proprietà della casa di produzione Artemisia e successivamente acquistata da Netflix, narra di una rapina ambiziosa e originale: irrompere nella Fábrica Nacional de Moneda y Timbre, a Madrid, far stampare migliaia di banconote e scappare con il bottino. I protagonisti, che hanno nomi di città per mantenere l’anonimato tra i membri della banda, agiscono con la maschera del famosissimo pittore spagnolo Salvador Dalì con la tuta rossa che sono diventati un simbolo comune e stanno popolando, da quasi due anni, i nostri social, le nostre televisioni e i nostri carnevali.
Oltre all’anonimato, ai fini della professionalità, viene anche proibito di instaurare relazioni personali o sentimentali. I protagonisti sono costretti a vivere per cinque mesi in una vastissima tenuta di caccia abbandonata nelle campagne di Toledo per prepararsi adeguatamente, facendo tutte le simulazioni necessarie per affrontare qualsiasi possibile imprevisto. Tokyo è la voce narrante che commenta le diverse dinamiche per tutto il corso della vicenda. La terza parte vede il cambio di fronte dell’ispettore Murillo che prende il nome di Lisbona. Quest’ultima aiuta il Professore nel corso della terza parte per liberare Rio, catturato e torturato dalla polizia. La banda occupa la sede centrale di Madrid del Banco de España, mentre il Professor e Lisbona dirigono da una postazione lontana le trattative e i movimenti all’interno del banco. La terza parte ci lascia col fiato sospeso: il Professore e Lisbona si accorgono di essere seguiti da un drone, poiché alcuni contadini, che li avevano aiutati a fare uscire dal fango il camper, li avevano denunciati alla Guardia Civil. I due abbandonano il veicolo e cercano di nascondersi su degli alberi, ma ci riesce solo il Professore. Lisbona si nasconde in una fattoria lì vicino, venendo scoperta dai proprietari e dalla Polizia. Suárez, il capo delle pattuglie, su ordine della Sierra, fa finta di uccidere Lisbona, per far credere al Professore (connesso a lei con un auricolare) che sia morta e per indurlo ad arrendersi. Sergio (il professore), ancora in libertà nel bosco, dichiara guerra allo Stato, ordinando a Palermo di comportarsi di conseguenza. Il tentativo dell’esercito di entrare in banca con un blindato viene vanificato dall’utilizzo di due razzi, sparati da Rio e Tokyo, che fanno esplodere l’abitacolo, causando la morte di tutti gli occupanti.
Dal 3 aprile 2020 Netflix renderà disponibile finalmente “La casa di carta” parte 4, attesissima dai fans fin dal giorno di uscita della terza parte, così da capire come finirà il braccio di ferro tra la banda e lo stato spagnolo.
Nel trailer pubblicizzato dalla casa produttrice vediamo i nostri soliti e amati protagonisti: il Professore, Tokyo, Rio, Berlino, Lisbona, Helsinki, Denver, Palermo, Stoccolma, Bogotà, Marsella e Nairobi, che avevamo lasciato sul punto di morte. Non resta che aspettare aprile così da dare finalmente risposta a tutti quegli interrogativi che tormentano i fan da luglio.