Raffaele Fedele , Francesca Fusco, Clara Marrandino, (4^B)
“Basta con la classe vissuta come un moloch dove tutti fanno le stesse cose nello stesso momento indipendentemente dai loro bisogni reali. Col risultato che se uno studente è rimasto indietro in alcune materie o viene bocciato e deve ripetere l’anno punto e basta oppure, pur di evitare la bocciatura, i docenti decidono di promuoverlo abbonandogli alcune insufficienze anche se così non recupererà mai il suo ritardo”. Da questa premessa alcuni docenti che si raccolgono attorno al Gruppo di Firenze lanciano una proposta (apparsa qualche settimana fa su vari giornali nazionali):
“Proponiamo quindi per le scuole superiori una nuova organizzazione basata su corsi disciplinari anziché sulla successione delle classi, intese come livelli da superare. Come accade nelle scuole superiori finlandesi, non si passerebbe più dalla prima classe alla seconda e così via, ma dal primo al secondo corso di italiano, dal primo al secondo di matematica e via dicendo. Si potrà quindi bocciare solo nelle materie insufficienti e ripetere soltanto quelle, continuando però a frequentare gli altri corsi con lo stesso gruppo classe, che rimane un riferimento importante per gli adolescenti. Al termine di ogni corso, un esame accerta la preparazione del candidato. Se l’allievo non lo supera, si potrà consentire di sostenerlo nuovamente dopo qualche tempo, come succede nella scuola finlandese; in caso di ulteriore insuccesso, dovrà seguire di nuovo il corso.(…) Siamo convinti che questa scelta, con cui verrebbe superato l’annoso dibattito bocciatura sì / bocciatura no, avrebbe numerose conseguenze positive: sarebbe certamente un modo molto efficace di combattere l’abbandono scolastico, la verifica degli apprendimenti acquisterebbe maggiore credibilità e si darebbero agli studenti più autonomia e responsabilità nel proprio percorso scolastico”.
Sulla realizzabilità di tale proposta abbiamo quindi chiesto il parere a vari alunni e professori.
Di seguito sono riportate le risposte:
Prof.ssa Giglio Filomena
– “La suddetta proposta potrebbe essere una buona opportunità per i ragazzi dal triennio in poi; certo comporterebbe un’organizzazione diversa anche strutturale degli istituti che consentirebbe ai ragazzi di acquisire una maggiore maturità e competenze specifiche.”
Prof. Galluccio Salvatore
– “Il mio parere è favorevole, forse sarebbe davvero un modo efficace per ridurre le percentuali di abbandono e di insuccesso scolastico; certo, comporterebbe un reale cambiamento sia nell’organizzazione sia sulla mentalità (dei docenti e degli alunni), ma a mio parere ne varrebbe la pena.”
Prof. Improda Gaetano
– “La proposta è da prendere in considerazione, è una buona proposta.”
Prof.ssa Mercantile Patrizia
– “E’ vero che in molti casi la bocciatura non aiuta l’alunno poiché non sempre riesce ad eliminare le sue difficoltà, ma nella maggior parte dei casi diventa utile perché rende lo studente più consapevole di non aver raggiunto gli obiettivi minimi e lo sollecita ad impegnarsi maggiormente. Se si abolissero le multe per le infrazioni al codice della strada, poiché dimostrato che non fanno bene ai multati, non diminuirebbe la loro propensione a violare le norme. Allo stesso modo se si abolissero le bocciature, verrebbe meno la motivazione principale allo studio e la qualità della scuola ed i livelli di apprendimento si abbasserebbero notevolmente. È ovvio che la bocciatura in sé non è desiderabile: è l’ultima soluzione quando tutti i tentativi di recupero sono falliti e le competenze minime non sono state acquisite.”
D’Ambrosio Pasqualina (4^B)
– “Penso che sia una buona proposta poiché motiva lo studente a continuare i corsi senza dover ricorrere per forza all’abbandono scolastico. Di solito il motivo principale di allontanamento dalla scuola è lo scoraggiamento che prova l’allievo unito all’incapacità di proseguire con gli studi, per questo, tale proposta darebbe maggiore incoraggiamento agli studenti con gravi insufficienze.”
Maglione Luigi (4^ C)
Una volta terminata la lettura dell articolo non ho potuto non trovarmi pienamente d’ accordo con la proposta dei docenti. Il sistema scolastico ha bisogno di rinnovarsi in quanto, sia le promozioni che le bocciature degli allievi con carenze, non sono di alcuna utilità e, a mio parere, l’ utilizzo dei corsi potrebbe dare un futuro più roseo a molti studenti. Un sistema del genere sarebbe più che fattibile in Italia: dopo qualche mese speso nell’ organizzazione e nell’ attuazione, potrebbe diventare il punto forte dell’ istruzione nazionale.
Zuppa Gaetano (4^C)
– “Penso che sia una buona proposta e fattibile, comunque frequentare corsi con lo stesso gruppo classe è molto utile, perché molti ragazzi, una volta bocciati, si rifiutano di tornare a scuola, altre perché sono demotivati, ma anche per paura di entrare in classi con amicizie già consolidate, e quindi sentirsi escluso. Molte volte i prof tendono a demoralizzare gli alunni perché commettono delle ingiustizie e non sono equilibrati, ma hanno delle preferenze, e per evitare ciò, seguendo l’esempio della scuola finlandese, bisognerebbe utilizzare professori specifici solo per l’esame di recupero.”
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D’Ambrosio Brigida (5^B)
– “Sono a favore di questa tesi perché non bocciando lo studente in tutte le materie, ma solo in quelle dove non ha raggiunto la sufficienza, lo si motiva a continuare la scuola e a non fermarsi per via della bocciatura, ma soprattutto concede allo studente più stimoli nello studiare e nel migliorare la propria media di voti.”