//Joseph-Ignace Guillotin, l’inventore della ghigliottina.

Joseph-Ignace Guillotin, l’inventore della ghigliottina.

di | 2020-04-05T16:04:25+02:00 5-4-2020 16:04|Alboscuole|0 Commenti

Joseph-Ignace Guillotin  è stato un medico e politico francese. È celebre per aver ideato, sebbene non materialmente progettato né realizzato, lo strumento per le esecuzioni capitali che da lui prende il nome: la ghigliottina.

Joseph-Ignace Guillotin nacque a Saintes, nel dipartimento della Charente Marittima, il 28 maggio 1738. Il padre, Joseph-Alexandre Guillotin, era un avvocato girondino. Compì i primi studi a Bordeaux; divenuto novizio dell’ordine dei gesuiti, il 4 aprile 1756 ricevette i 4 ordini minori dall’arcivescovo di Bordeaux.

Ricoprì quindi per qualche anno il ruolo di professore al gesuita Collegio degli Irlandesi. L’11 dicembre 1761 sostenne al collegio d’Aquitania una tesi grazie alla quale ottenne il grado di dottore in Lettere dell’università di Bordeaux.

Successivamente si spostò a Reims, dove ottenne la laurea in medicina nel 1768. Nello stesso anno, in seguito al superamento di un concorso divenne pupillo della facoltà di Medicina di Parigi. L’ex dottore reggente Jean de Diest aveva infatti lasciato nel testamento una somma di denaro alla Facoltà di medicina di Parigi a condizione che ogni anno venisse “adottato” un candidato scelto tramite concorso. Fu proclamato dottore in medicina nel 1770, e poco dopo dottore reggente, massimo riconoscimento in campo medico all’epoca. Gli fu affidata la cattedra di anatomia, patologia e fisiologia all’Università.

Entrato in Massoneria nel 1772 nella Loggia “Perfetta Unione”, fu Venerabile della “Concordia Fraterna” all’Oriente di Parigi, assieme a personalità come Benjamin Franklin, Voltaire, i pittori Vernet, lo scultore Houdon, il duca D’Orléans e il duca di Chartres.

Nel 1784 fu chiamato a far parte della commissione incaricata dal re Luigi XVI di indagare sulle teorie del magnetismo animale di Franz Anton Mesmer. Membri di questa commissione furono, fra gli altri, anche il chimico Antoine Lavoisier, l’astronomo Jean-Sylvain Bailly e l’ambasciatore americano Benjamin Franklin. Il 14 luglio 1787 Guillotin sposò Maire-Louise Saugrain, appartenente a una nota famiglia di librai parigini.

Uno dei primi atti di Guillotin come uomo politico fu la Pétition des citoyens domiciliés à Paris, datata 8 dicembre 1788, con la quale si chiedeva al re che agli Stati Generali il voto fosse per testa anziché per Stato, e che il numero dei deputati del Terzo Stato fosse perlomeno uguale a quello dei deputati degli altri due. La petizione fu adottata dall’associazione dei commercianti di Parigi, che si preoccupò della stampa e della distribuzione: una copia venne depositata da ogni notaio della città affinché ogni cittadino potesse firmarla. La diffusione del pamphlet fu proibita a seguito del giudizio del tribunale di Parigi, che ne condannò la forma di diffusione, ma non il contenuto. La petizione fu comunque accettata dal Consiglio del re il 27 dicembre.

Guillotin fu eletto il 1º maggio 1789 fra i dieci deputati di Parigi agli Stati Generali. Fu lui a suggerire, il 20 giugno 1789, di utilizzare la Sala della Pallacorda, dopo che i deputati del Terzo Stato trovarono sbarrata la porta della sala dell’Hôtel des Menus-Plaisirs a Versailles, in cui avrebbero dovuto riunirsi. Fu anch’egli fra i firmatari del Giuramento della Pallacorda.

Sollevò inoltre la questione della sanzione reale: poteva il re rifiutare il suo consenso alla Costituzione e al potere legislativo? In tal caso il rifiuto sarebbe stato sospensivo o definitivo? L’Assemblea decise, l’11 e 12 settembre, che il veto sarebbe stato sospensivo e sarebbe durato per una legislatura. Il 6 ottobre Guillotin fu inviato in delegazione da Luigi XVI per sottoporre alla sua approvazione la Costituzione e la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo.

Joseph Ignace Guillotin

Insieme vi era anche una proposta di cambiamento di alcuni articoli del codice penale in base alla quale la pena capitale avrebbe dovuto essere uguale per tutti i condannati a morte indipendentemente dal loro rango sociale e dal genere di crimine commesso e che essa sarebbe stata eseguita in modo rapido e indolore utilizzando un “semplice meccanismo”, ancora tutto da progettare e provare; esso avrebbe dovuto sostituire l’impiccagione, il rogo, la decapitazione con ascia, ecc… La proposta di legge prevedeva il divieto di confisca dei beni del condannato e la restituzione del corpo del condannato stesso alla famiglia.

Guillotin, nel presentare il suo semplice meccanismo, tutti i membri dell’Assemblea e i giornalisti presenti scoppiarono a ridere, tanto che molti quotidiani usavano ironicamente questa citazione: «Con la mia macchina, vi faccio saltare la testa in un batter d’occhio, e voi non soffrite»; «La lama cade, la testa è tagliata in un batter d’occhio, l’uomo non è più. Appena percepisce un rapido soffio d’aria fresca sulla nuca». Come se non bastasse presero a circolare versi e canzonette satiriche su questo semplice meccanismo, che cominciò ad essere chiamato guillotine (ghigliottina) sia perché il termine, facendo rima con la parola machine, si prestava a rime e canti popolari, sia perché connesso appunto al dottor Guillotin. In realtà congegni simili esistevano già da diverso tempo in alcuni paesi europei; colpisce il fatto che Guillotin avesse proposto tale meccanismo per mosso scopi umanitari e sociali tipici della cultura illuministica del tempo, in virtù del fatto che la pena capitale doveva ispirarsi ai principi di uguaglianza.

Il semplice meccanismo del dottor Guillotin venne accettato molto tempo dopo, soltanto il 3 giugno 1791, quando l’Assemblea Nazionale Costituente, stabilì che ogni condannato sarebbe stato decapitato appunto con la ghigliottina, anche se essa fece la sua comparsa soltanto diversi mesi dopo. Nel marzo del ’91 si discuteva sul fatto che sarebbe stata un congegno molto costoso, soprattutto riguardo la qualità della lama che avrebbe dovuto essere pesante e tagliente; inoltre esecutore e vittima avrebbero dovuto essere molto preciso il primo, estremamente disciplinato il secondo. In caso contrario la ghigliottina, anziché essere un semplice meccanismo per rendere rapida e indolore la morte, sarebbe stata fonte di terribili violenze. Guillotin prese le distanze dal suo semplice meccanismo e il ministro di giustizia si rivolse al dottor Antoine Louis affinché progettasse tecnicamente il nuovo strumento. In pochissimi giorni il dottor Louis presentò la sua relazione che venne approvata dall’Assemblea Nazionale Costituente, e poco dopo commissionò la costruzione della ghigliottina.

Il 7 aprile 1792 questa nuova macchina di morte venne provata su alcuni cadaveri con esito positivo; la lama curva originale fu però sostituita da una obliqua in modo da renderla più efficace.

Il giorno 25 aprile fu usata per la prima volta su Nicolas-Jacques Pellettier, reo confesso di aver assalito, ucciso e derubato un cittadino. Le cronache del tempo riferiscono la delusione della folla che accorsa numerosa per assistere all’esecuzione a causa della velocità dello strumento non ebbe modo di vedere nulla.

Ben presto la ghigliottina incominciò ad essere usata per le esecuzioni politiche, che diventarono sempre più numerose nel periodo del Terrore. Tra le vittime illustri ci furono il re Luigi XVI (21 gennaio 1793), la regina Maria Antonietta (16 ottobre 1793), Georges Jacques Danton e Camille Desmoulins (5 aprile 1794), il chimico Antoine Lavoisier (8 maggio 1794), il poeta André Chénier (25 luglio 1794), Maximilien Robespierre (28 luglio 1794). Nei decenni successivi la ghigliottina si diffuse in quasi tutta Europa incluso lo Stato Pontificio.

E il dottor Joseph-Ignace Guillotin? Dopo essere stato incarcerato durante il Terrore tornò in libertà e si dedicò esclusivamente alla medicina e alla chirurgia. Si impegnò notevolmente nella lotta al vaiolo, intuendo subito l’efficacia del vaccino inventato da Edward Jenner e venne nominato presidente della Società per l’Estinzione del Vaiolo in Francia. In questo ruolo si adoperò moltissimo per diffondere sul territorio nazionale la pratica della vaccinazione.

Victor Hugo scrisse, diverso tempo dopo: «Ci sono uomini sfortunati. Cristoforo Colombo non può legare il suo nome alla scoperta dell’America; Joseph-Ignace Guillotin non può staccare il suo dall’invenzione della ghigliottina».

N. Miglio- M. Elettorale- S. Naturale- A. Padulo 2^I