In un’epoca contraddistinta dalla noia, dal copia-incolla, dalla totale assenza di passione per qualsiasi cosa, in un periodo apatico in cui noi ragazzi sembra che abbiamo perso punti di riferimento o modelli veri che non siano tik-toker o youtuber, spunta lui, Jannik Sinner, 22 anni.
Ma perchè Sinner attrae così tanto, perché in un periodo in cui oltre al calcio, che pure è in declino, pieno di guai e non più un modello (né un sogno), nessun altro riesce ad attrarre come lui?
Una famiglia normale, con genitori “normali” che sono abituati a faticare e che forse hanno trasmesso questo valore al figlio. Sinner è umile ed è un antieroe: pur essendo un campione, non si mette in mostra, non si esalta, si comporta con discrezione ed educazione. A parer mio, comportandosi così, lui diventa ancor più un punto di riferimento, un modello da imitare.
Sinner, in quest’ultimo periodo, ha raggiunto ottimi risultati: ha battuto il primo tennista in classifica a livello internazionale, Novack Djokovic; ha contribuito, con i suoi compagni di squadra e di vita, a portare l’Italia sul tetto del mondo vincendo la Coppa Davis contro il suo ultimo avversario, sempre Novack Djokovic.
Per me il tennis è un punto di riferimento. Quando gioco mi sento libero e spensierato. È vero, ci sono brutti periodi, dove non si vincono tante partite, ma è proprio lì che imparo e mi fortifico e dopo che questo periodo passa, proprio come Sinner, si diventa più forti di prima.
Davide Petruzzi
2^B