di Rossella Lombardo – Siamo tutti incarcerati, nonostante non abbiamo commesso alcun reato, ma dobbiamo rimanere agli arresti domiciliari perché fuori risultiamo pericolosi per la società. Questa è la metafora della nostra esistenza in questo momento. Il nostro nemico insidioso,subdolo perché invisibile, è il Coronavirus e potrebbe essere dentro di noi che, inconsapevolmente, diffonderemmo.
E allora, dentro!
Ma vinciamo l’isolamento avvilente con miracolosa energia intellettuale e morale.
Mi rivolgo a tutti i giovani senza alcuna pretesa di imporre le mie idee, in particolare ai miei alunni, chiedendo loro e riflettendo sulla possibilità che ci si sta prospettando di recuperare dei valori perduti, o forse, mai posseduti. Mi riferisco alla vera unità dell’Italia mai esistita, ai termini di democrazia e libertà fino ad ora privi del loro vero significato e usati solo per nascondere una politica che, da sempre, è stata incapace di sanare le piaghe sociali, piuttosto capace di inasprire gli animi, di mettere i cittadini gli uni contro gli altri, di separare, di dividere, non pensando al bene comune, come è dovere della politica, nel vero senso del termine greco, di interesse solo ed esclusivo della comunità, al di sopra degli interessi privati e, nel piacere di avvertire la “politica “. Ecco perché i ragazzi fuggono da questa “politica ” perché li annoia, li stanca, li allontana, li ferisce e li uccide, uccide i loro sogni.
Adesso questo stato di costrizione, lentamente, ci fa sentire uguali: l’Italia assume una fisionomia omogenea, una unità d’intenti che si risolve nel sentimento di appartenenza comune, nell’aprire le porte al fratello che ha bisogno, di accoglierlo, di proteggerlo, quasi raggiungendo uno stato di esaltazione del nazionalismo, non nel suo significato più deleterio, chiuso, ma di una unità che annulla le diversità, le realtà economiche e sociali, le espressioni linguistiche in un canto comune verso la vera libertà e, dal Coronavirus, ma anche dall’egoismo e dall’individualismo che non appartengono alla ” vera ” politica.
Se i nostri ragazzi capiranno ciò, potremo veramente sperare in un futuro migliore.