//#iostudioacasa: esperienze e riflessioni degli studenti del “Gallo” (2)

#iostudioacasa: esperienze e riflessioni degli studenti del “Gallo” (2)

di | 2020-03-27T11:49:40+01:00 27-3-2020 11:49|Alboscuole|0 Commenti
Ho sempre ammirato i miei nonni quando mi raccontavano dei loro tempi. Li ho sempre ammirati quando mi parlavano delle loro storie d’amore, uniche e durature, quanto immensamente vere! Li ascoltavo con stupore e anche paura, quando mi parlavano delle guerre. Mi raccontavano di quanto era difficile vivere quelle situazioni, quanto era doloroso vedere i propri amici, fratelli, cugini partire per difendere la patria, e rimanevo stupita quando il nonno mi parlava della nonna, il suo primo ed unico amore. Perché quella era un’altra epoca. A quel tempo si dava davvero valore alle cose. Ho sempre pensato quando mi ritrovavo sola con me stessa: “Ed io cosa racconterò ai miei nipoti?”. Dovrò raccontare di una società imbambolata dagli schermi dei propri cellulari? O di ragazzi che non conoscevano valori, ma bastava loro avere solo un cellulare e vestiti griffati? Ma per fortuna, o meglio per SFORTUNA, da oggi avrò qualcosa da raccontare ai miei nipoti… Racconterò loro di tutto ciò che sta accadendo in questo periodo nella nostra amata Italia. Gli spiegherò che uno “stupido” virus, che all’inizio avevamo sottovalutato, è stato capace di uccidere migliaia di persone, è stato capace di mettere in ginocchio l’intero mondo, non solo l’Italia. È tutto così surreale quello che stiamo vivendo. Mi sembra di essere in uno di quei film dove la città sembra invasa dagli zombie. Ed invece è realtà! Spiegherò loro che per contrastare l’espandersi del virus fummo costretti ad una rigida quarantena, dove nessuno poteva assolutamente uscire, solo una persona per famiglia e solo ed esclusivamente per compiere atti necessari alla sopravvivenza. Quando mi chiederanno come fu la quarantena, cosa dovrò rispondergli ? La verità. Che la città era deserta a qualunque ora del giorno. Gli dirò di apprezzare sempre le piccole cose, perché quando vieni privato della tua “libertà” sono quelle le cose che ti mancano. Racconterò di quanto era straziante essere tutti lontani, era doloroso sapere di avere un fratello lontano che aveva bisogno della sua famiglia. La cosa per me più straziante qual era? Può sembrare forse la cosa più sciocca in mezzo tutto il caos del covid-19( già perché è così che si chiama questo virus). Ma la cosa che più mi faceva male era vederci tutti lontani, tutti così spaventati e impossibilitati di tranquillizzare la nostra amica, il nostro fidanzato, i nostri cari. Sembra quasi di essere tornati un po’ indietro nel tempo, sembra quasi che i rapporti, le relazioni, anche se messe a dura prova dalla distanza durino lo stesso. Forse ci serviva arrivare quasi alla distruzione per capire che la vita va assaporata con tutte le sue sfaccettature, con le sue sfumature di bianco e nero. Ci serviva forse tutto questo, per capire che la vita è un attimo, che dobbiamo agire d’istinto, senza rimpianti , perché oggi ci siamo, domani chissà, oggi potremmo uscire e fare una passeggiata, domani potremmo essere rinchiusi nelle nostre case…Io sono sicura che andrà tutto bene, e che l’Italia si rialzerà al 100%, ma forse quest’esperienza ci servirà come lezione di vita. Apprezzate sempre le piccole cose. MARTINA MAURIELLO (5^ C)