//IO STO CON……..PAOLO

IO STO CON……..PAOLO

di | 2020-05-17T19:24:39+02:00 17-5-2020 19:24|Alboscuole|0 Commenti
Sono la montagna che va da Maometto pur restando disteso nel letto, per volare mi bastano gli occhi quelle volte che il mondo sta stretto”.   È questo il ritornello della canzone “Io sto con Paolo” scritta da Paolo Palumbo, che ha commosso il teatro Ariston durante il festival di Sanremo 2020. Paolo è un ragazzo di 22 anni, che purtroppo quattro anni fa, all’età di 18 anni, gli è stata diagnosticata una malattia molto brutta e complessa: la SLA. Nasce a Nuoro nel 1997 e, fin da piccolo dimostra le sue capacità nell’inventare e cucinare piatti. Nel 2015 però, proprio mentre lavorava in cucina, si rende conto di provare difficoltà nel tenere in mano una padella. Inizialmente si paralizza solo il braccio destro, ma poi la paralisi si estende anche verso le gambe. Dopo una serie di esami, si scopre che Paolo è affetto da una forma rara di SLA, che si manifesta nei giovani: in Europa lui è il più giovane portatore di questa complessa malattia. La sua fama inizia quando si reca in un ospedale di Milano da altri malati di SLA, e domanda a un ragazzo qual è la cosa di cui sente più la mancanza. Viene colpito dalla risposta “il piacere di gustare i sapori” tanto da scrivere un libro che sarà un vero successo. Si intitola “Sapori a Colori” e contiene un ricettario di piatti raffinati, riducibili in frullato, così da poter essere gustati da coloro cui non è purtroppo possibile mangiare normalmente. È protagonista di tanti programmi televisivi tra cui le Iene e La vita in diretta. Quest’anno ha partecipato al festival di Sanremo, con una canzone che racconta la sua storia: Paolo ha sempre avuto un grande spirito combattivo e invita tutte le persone a lottare per realizzare i propri sogni, perché, come è successo a lui, per qualsiasi ragione potrebbe diventare impossibile. “Mi ha levato tutto tranne la vitalità”, questo dimostra che nonostante questo problema che non gli permette di reagire e comportarsi come gli altri, dentro lui si sente positivo e predisposto ad affrontare tutto. Definisce il suo corpo come una prigione, che non gli permette di far uscire quello che sente dentro. Grazie a un macchinario però, capace di leggere il movimento degli occhi per scrivere su un monitor, è riuscito a dare un bellissimo messaggio a tutta Italia, attraverso la voce metallica del dispositivo che, a dire la verità fa un po’ effetto. Ciò che mi ha colpito maggiormente è stata la sua capacità di sorridere e la sua espressione calma, mentre il suo amico rapper Cristian Pintus cantava i suoi pensieri alla platea del teatro Ariston: credo che questo abbia trasmesso sicurezza a quelli come lui. Infine ha ringraziato tutti coloro che gli sono stati vicino, tra cui suo fratello Rosario, che ha anche metaforicamente citato nel suo testo: “credo e recito il rosario ed è proprio lui a tenere lontano il mio sicario”. Inoltre è diventato anche un’icona storica grazie a un progetto da lui realizzato: è stato la prima persona a guidare un drone nel cielo, comandandolo con solo l’uso degli occhi. Penso che ci voglia una forte personalità, coraggio e buona volontà per accettare e superare una cosa complessa come questa e, Paolo ha dimostrato di possedere ognuna di queste qualità. A cura di Greta Delogu della classe 1^ “A” liceo europeo