di la Redazione Cari lettori, oggi vorremmo raccontarvi come la nostra comunità scolastica ha deciso di vivere il 3 dicembre ovvero la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, istituita nel 1992 dall’ONU, con l’obiettivo di promuovere i diritti dei disabili e proteggere il benessere delle persone con disabilità. Tutte le classi del nostro Istituto Comprensivo sono state coinvolte dai loro docenti in questo percorso, dai più piccolini agli alunni delle classi di Scuola Secondaria di Primo Grado. Ciascuno di noi ha avuto l’opportunità di ascoltare una storia, visionare dei video, condividere dei pensieri, relizzare dei disegni o dei cartelloni che potessero restituire il senso che per noi ha avuto questa giornata. Una giraffa senza macchie, un bambino ed il suo pentolino, un cagnolino come regalo inaspettato fatto ad un bambino speciale, farfalle di ogni colore pronte a spiccare il volo e cinque strani amici “malfatti” sono stati solo alcuni dei protagonisti della nostra giornata. Alcuni di noi sono stati inoltre coivolti in un’attività nella quale, divisi in coppie, hanno cercato di individuare nel compagno un’abilità che l’altro non aveva. È stato curioso scoprire quante capacità diverse abbiamo dagli altri e che nulla di tutto questo può renderci superiori o inferiori. Un percorso che ha portato noi alunni di quinta a soffermarci a lungo e a scegliere alcune storie che ci hanno particolarmente colpito tra quelle ascoltate o visionate. Siamo partiti da una canzone: la conoscete “YES I CAN” di Sammy Davis jr? Partendo dal video dei giochi paralimpici di Rio del 2016 che aveva come sottofondo musicale e come slogan proprio il titolo di questa canzone, abbiamo osservato con stupore gli attori di questo video che si si sofferma su alcune abilità sportive. Prova a pensare: si può ballare il Tip Tap con una gamba sola? Giocare a basket con la carrozzina? Suonare la batteria senza mani? La risposta dopo aver visto il video, ve la diamo noi: “Sì, si può fare!” Ma come? Con la stessa forza e determinazione che ci hanno trasmesso altre storie come quelle di Bebe Vio o di Giorgia Greco, ragazze che hanno imparato a vivere la vita con una marcia in più senza farsi fermare dalle loro disabilità. Anche se la strada verso la parità è tutta in salita, come tutte le sfide della vita, anche questa va affrontata con coraggio e impegno. Giornate come queste ci hanno insegnato l’importanza del non lasciare indietro nessuno, ricordato che siamo tutti diversi ed è questo a renderci uguali e che ogni persona può contribuire allo sviluppo della società. Vorremmo lasciarvi con un bellissimo messaggio: “Io posso fare tutto quello che voglio fare!”. Grazie Bebe! Da oggi ci proveremo anche noi!