di Alessia Salvemini – classe II sez. L
Andria 1 maggio, 2020
Caro diario,
Non ci posso credere… che bella giornata è oggi, il sole splendente e la primavera che riaffiora dopo un rigido inverno, ed io… beh eccomi qui… chiusa in casa a causa di un virus che non ci fa uscire.
Cosa? Non sai cosa è successo? Certo che voi diari non siete molto aggiornati… allora ora ti spiego tutto partendo dal principio.
Era il 5 Marzo, andavo ancora a scuola ed era un Mercoledì, questo me lo ricordo bene, perché ero a danza quando seppi la notizia.
Sì, hai capito bene, non si sarebbe più andati a scuola per un lungo periodo a causa di un virus inaspettato che ci ha rinchiuso in casa… l’hanno chiamato Coronavirus e a tutti il solo nome suscita paura.
Ormai sono quasi due mesi che siamo rinchiusi, anzi imprigionati nelle mura di casa, potendo soltanto uscire sul balcone per prendere una boccata d’aria. La routine è sempre la stessa, e ormai sta diventando così monotona, che a volte mi soffermo a guardare fuori dalla finestra, pensando a tutte le passeggiate e le attività che avrei potuto fare con questa bella temperatura, con gli amici, la famiglia e soprattutto grazie all’arrivo della primavera.
Cosa? Non sai neanche cosa è la primavera? Ma cosa v’insegnano a scuola?
La primavera è una delle quattro stagione che suddividono l’intero anno, è la stagione che si manifesta dopo l’inverno, ma prima dell’estate.
E’ la stagione nel quale i prati si colorano di un verde sgargiante, i fiori variopinti sbocciano rallegrando i parchi, il sole illumina le giornate sempre più calde.
Forse spiegando in questo modo non capiresti, allora provo a dirtelo in un altro modo, ascolta attentamente.
La primavera trasforma i paesaggi, ad esempio, nella mia villa in campagna, in questa stupenda stagione, iniziano a sbocciare i primi fiorellini colorati, gli alberi si arricchiscono di foglie sfumate di verde e i vasti prati si colorano come una tavola colma di tempera, il sole cocente manda i suoi raggi attraverso le finestre dando segno di rinascita, mentre le foglie secche, il vento e il gelo vanno via, lasciando posto alle belle giornate e al sorriso dei bambini.
Adesso spero ti sia più chiaro il concetto di primavera, ma adesso non posso perdere altro tempo, non è per questo che ho iniziato a scrivere, ma per altro.
Cosa? Vuoi sapere che ore sono?
Ecco… sono soltanto le 13:30… aspetta le 13:30? Ma è tardissimo! Adesso devo andare a pranzare, ci sentiamo nel pomeriggio, e dopo ti dirò la cosa per cui avevo iniziato a scriverti oggi.
Ciao, tua Alessia.
Andria 2 maggio, 2020
Ciao carissimo diario, sono sempre io, la tua fidata Alessia, scusami se ti scrivo solo ora, ma ieri pomeriggio non ho potuto, poiché ero impegnata nel scrivere schemi di storia (devo essere interrogata martedì, e a pensare che mi sono offerta volontaria… me ne sto pentendo!) e video lezioni varie.
Comunque, eccomi qui con te a confidarmi come faccio sempre.
Ieri ti raccontavo della primavera, di come si trasforma il paesaggio grazie ad essa, di come sarebbe bello scappare in campagna per godere le belle giornate e della situazione di questo periodo.
In realtà per te ho detto tanto, ma non ti ho ancora detto niente.
Avresti mai pensato di non poter abbracciare qualcuno per tanto tempo?
Avresti mai pensato di andare in giro “travestiti”? In realtà sembriamo tutti chirurghi, tanti medici che camminano in giro, tante persone tutte uguali e sai la cosa più strana? Che quei medici, in realtà siamo noi! Con mascherine al viso, guanti alle mani, sanitizzanti sempre in borsa e… distanza da una persona all’altra!
Ti rendi conto di ciò che sta succedendo ora?
Neanche io ci volevo credere, e non ci voglio credere ancora, mi sembra di affrontare un sogno, anzi un incubo che non finisce mai!
Mi sembra di essere sola al mondo.
Credimi, vedere i propri amici solo attraverso uno schermo, non è facile, ringraziare una persona guardando il telefono non è facile, guardare una persona negli occhi e non poterla abbracciare non è facile!
In questo periodo non è facile niente!
E’ tutto difficile, dai bambini, agli adulti più possenti e coraggiosi… tutti abbiamo paura, tutti vogliamo scappare, tutti!
Sai, caro diario, la gente però, non si stanca mai… e soprattutto in questo periodo sta prendendo diverse iniziative per farci sentire tutti più uniti… ad esempio, mentre sto scrivendo questa pagina di diario, sono sul balcone e sto ascoltando suoni melodiosi di strumenti musicali, perché se non lo sai, in questo periodo stiamo sconfiggendo la noia cantando e suonando canzoni.
Io in questo periodo mi sento diversa… forse è proprio ora che mi sento più matura delle altre volte, perché questa esperienza mi sta formando molto; anche il sol fatto di portare a termine i compiti di scuola anche senza la strettissima sorveglianza dei professori mi fa capire che non sono gli altri che rendono me quello che sono, ma sono io che impegnandomi e non lasciandomi influenzare da chi cerca di mettermi i bastoni tra le ruote, c’è la faccio senza arrendermi!
In questo periodo sto mettendo a dura prova anche la mia determinazione, poiché non mi sto arrendendo, anche con le mille difficoltà che sto riscontrando… tutte quelle regole, tutti quei contagi, in ogni canale della tv si parla sempre della stessa cosa, della stessa emergenza e delle stesse preoccupazioni. Io in primis sono preoccupata… sono preoccupata perché non so ciò che mi aspetta da un giorno all’altro, anzi da un momento all’altro.
Caro, diario, forse tu dirai: “che cosa può succedere di tanto grave?”
Beh, ci siamo ritrovati tutto a un tratto in casa, senza poter uscire, coperti dalle protezioni che ci rendono irriconoscibili, con la paura di non poterci più vedere, è arrivato all’improvviso questo virus, in un momento come tanti, dove nessuno se lo sarebbe aspettato, quindi… tutto potrebbe succedere.
A volte mi fermo, chiudo gli occhi e dico: “INSIEME CE LA FAREMO!”.