- Che cosa pensa di quello che sta succedendo in Ucraina?
- Penso, purtroppo, che l’uomo non sia poi così buono come pensava Rousseau… La situazione in Ucraina è drammatica; i massacri si susseguono ed è ancor più triste, oggi, grazie ai nuovi media, poter vedere questa tragedia quasi con i propri occhi. Sento di dover condannare, fermamente, ogni forma di violenza.
- Ritiene che presso la nostra scuola arriveranno alunni ucraini? In che modo ci stiamo preparando ad accoglierli?
- È arrivato un bambino che frequenta la scuola primaria: una parte della sua famiglia era già in Italia. Per l’accoglienza degli alunni stranieri esiste un protocollo, ma nel caso dei profughi ucraini, esso è superato: vengono accolti immediatamente.
- In che modo potrebbe essere superata la loro difficoltà di comprendere l’italiano?
- Ci si avvale dell’apporto di mediatori linguistici. Tuttavia, se dovessero arrivare bambini nella scuola dell’Infanzia, i mediatori non sarebbero necessari. Nei bimbi piccoli l’acquisizione delle nuove lingue è molto veloce.
- In quale altro modo la nostra scuola può essere d’aiuto ai rifugiati?
- La scuola offre l’istruzione e un clima di pace, cercando di far recuperare loro un’ atmosfera di normalità: tutti elementi preziosi, che noi diamo per scontati.
- Quali sono le sue informazioni sullo stato attuale della pandemia?
- A livello nazionale si registra una diminuzione di casi, ma a livello locale c’è un aumento che si spera sia temporaneo. Speriamo che il bel tempo in arrivo possa contribuire a ridurre i contagi.
- Sappiamo che è stata inaugurata la scuola “Minzele”, appena ristrutturata: come le è sembrata? Ne è soddisfatto?
- Sono molto soddisfatto. Sono stati ristrutturati gli esterni, sostituiti pavimenti, infissi, impianti di condizionamento e di sicurezza, per una spesa di oltre un milione di euro. Oggi il plesso “Minzele” è invidiabile, è moderno ed efficiente.
- Quanto spesso si reca nei plessi delle scuole primaria o dell’infanzia?
- Abbastanza poco, sia a causa della pandemia (che induce a ridurre gli incontri in presenza) sia per l’attuale inagibilità del parcheggio della “Parini”: è difficile trovare posti liberi se si sposta l’auto in tarda mattinata…
- In relazione al nostro Istituto, quali sono le sue speranze per il prossimo anno?
- Sicuramente spero nella fine della pandemia e che ci siano meno problemi, o che almeno siano risolvibili.
- Cosa pensa dei progetti extracurricolari organizzati dalla “Parini”?
- In questi ultimi due anni alcuni progetti sono saltati per via della pandemia: è un vero peccato per le attività musicali, per il progetto “Orchestra”, per alcuni laboratori e per i viaggi di istruzione. Per i prossimi anni sarebbe auspicabile un incremento dei progetti rivolti agli alunni eccellenti, come la partecipazione a gare, a concorsi, campionati di lingua italiana…
Anche quest’anno la redazione del “Giornalino della Parini” ha posto alcune domande al Preside dell’Istituto comprensivo “Minzele-Parini”, prof. Raffaele Mazzelli: sono domande davvero “urgenti”… Ringraziamo di cuore il Dirigente per la sua consueta disponibilità.