Azioniamo la macchina del tempo e ci teletrasportiamo nel XV secolo, veniamo a contatto con il più grande genio di tutti i tempi “Leonardo Da Vinci”, dal più alto quoziente intellettivo posseduto da un uomo, e cominciamo la nostra intervista. //
- Chi è Leonardo Da Vinci e perché viene definito un genio universale.
- Dicono che sono un artista completo e che so fare tante cose. Multitasking come si dice adesso.
- Lorenzo il Magnifico dei Medici, amava circondarsi di artisti. Come si è trovato a Firenze?
- Lorenzo mi apprezzava come artista, ma per mantenere buoni rapporti con la signoria di Milano, mi mandò a lavorare lì.
- Da chi è stato a Milano?
- Da Ludovico Sforza, detto il Moro.
- Pittore, scultore, architetto, inventore di macchine da guerra, studioso del corpo umano ecc. Per i suoi progetti come fu accolto all’inizio?
- Fin da bambino cosa amava osservare?
- La natura e gli animali. Disegnavo tutto quello che avevo intorno, anche le persone.
- Chi fu il suo primo maestro di bottega?
- Il Verrocchio, un pittore il quale quando vide che io diventai bravo a dipingere, decise di abbandonare la pittura per darsi alla scultura.
- Come riuscì a convincere Ludovico il Moro ad apprezzare i suoi progetti?
- Lo convinsi a vedere i miei progetti e accettò i miei servizi.
- A Milano qual era inizialmente il suo mestiere?
- Organizzavo le feste nella corte di Ludovico il Moro.
- Quanto tempo mise a completare i suoi studi e a definire il suo progetto sul cavallo equestre?
- Ben 16 anni, ma alla fine per mancanza di fondi, perché occorrevano tanti quintali di bronzo il progetto non si è potuto portare a termine.
- Che cos’è la prospettiva?
- E’ una tecnica geometrica che consiste nel vedere in maniera precisa le immagini piane in profondità, dal primo piano allo sfondo.
- In quale quadro ritrasse Cecilia Gallerani?
- Ha progettato una macchina volante?
- Sì, ma non è stato possibile realizzare questo mio sogno.
- Qual è la sua opera religiosa più importante?
- L’ultima cena (il cenacolo), opera dipinta in un muro della chiesa di Santa Maria delle Grazie a Milano.
- Dove si trasferì, una volta morto Ludovico il Moro?
- Girai tante città, tra cui Venezia e Firenze e infine mi trasferii in Francia alla corte di Francesco I.
- A chi rimase il famoso quadro “La Gioconda”, raffigurante Monna Lisa?
- A quel quadro sono stato molto affezionato, me lo portavo sempre appresso, lo avevo dipinto su legno con la tecnica dello sfumato. Rimase nella corte di Francesco I di Francia.
- Le piacerebbe vivere nel 2021?
- Ognuno è il figlio del suo tempo.//
Gli volevamo dire che è entrato per sempre nella storia dell’arte e che la Gioconda è esposta al Museo del Louvre, non abbiamo avuto il tempo di salutarlo che è andato via, più veloce della luce!//
Alunni progetto “A Scuola di Giornalismo” a.s. 2020/2021
Totale Visite:
3.666