di Francesco Campanella (classe 1^ D) – Signor Attila, sono Francesco Campanella, un giornalista, posso intervistarla per il TG3?
Va bene.
– Signor Attila, ci spiega l’origine del suo soprannome “flagello di Dio”?
Il mio soprannome è questo perché, secondo la tradizione, gli dei utilizzavano una frusta per sfogarsi.
– Signor Attila, qualche giorno fa ha incontrato Papa Leone I, ci racconta di questo incontro?
Stavamo per entrare a Roma io e i miei uomini, ma vedemmo Papa Leone I e la sua ambasciata; ero nervoso e il Papa mi convinse a tornare in Asia e lo feci civilmente.
– Altri gesti civili?
Beh, sono un capo saggio, allevo il mio popolo in una maniera quasi paterna e sono riuscito a tenerlo unito.
– Che significa il nome Attila?
Il nome Attila significa “piccolo padre”.
– Cosa ne pensa dell’omaggio di Dante?
Sono rimasto lusingato nel vedermi citato nella Divina Commedia, una delle opere più famose di sempre.
– Invece, cosa ne pensa del film di Abantatuono “Attila il flagello di Dio”?
Ti confesso che mi ha fatto ridere, un capolavoro.
– Qualche anno fa i meteorologi hanno chiamato “Attila” la bufera di neve che si abbatté nella Val d’Enza in Toscana, cosa ne pensa?
Una cosa è certa, hanno fatto un bell’omaggio.
– Cosa vuole dire ai sovrani di tutto il mondo?
Di aiutare i loro sudditi come ho fatto io.
– Si concede molti vizi?
No, ad esempio bevo da tazze di legno.
– Un suo pregio?
Vincere sempre.
OK, linea allo studio del TG3.