di Antonella Guida – La legalità: un tema sempre ampiamente discusso che presenta diverse sfaccettature opinionistiche.
Ecco cosa ne pensano le referenti della legalità dell’istituto Blaise Pascal: le professoresse Santulli e Cavallone.
In cosa consiste il vostro ruolo, nella scuola, nell’ambito di questo progetto sulla legalità?
In particolar modo stiamo seguendo i passaggi che sta svolgendo l’associazione Libera, associazione contro le mafie che ogni anno organizza una giornata contro di esse, in ogni città d’Italia. Quest’anno, questa giornata nazionale verrà svolta qui, a Foggia. Per cui è una giornata importante. Si sta organizzando per la realizzazione di questa giornata e la scuola segue i passaggi, i percorsi che Libera svolge, diffondendoli nell’istituto, attivando all’interno dell’edificio scolastico progetti, attività per poter arrivare al 21 marzo, giornata dedicata alla lotta contro la mafia.
State attuando delle attività nella scuola? Quale pensate sia la risposta degli alunni?
E’ stato, per prima cosa, distribuito un questionario che è stato messo sulla piattaforma E-Learning. È un sondaggio su quello che i ragazzi concepiscono come legalità e anche su quello che sanno sulle mafie. Dopo di che si farà una statistica dell’istituto e questa verrà poi consegnata all’associazione e nello specifico, ogni classe o gruppo classe, dovrebbe avviare un progetto che Libera suggerisce potrebbe essere l’adozione di una vittima della mafia, possibilmente nell’ambito del nostro territorio con un lavoro di ricerca, di critica, di analisi. Questo dovrebbe poi essere anche pubblicato, esposto e consegnato all’associazione, oltre, naturalmente, alla partecipazione al corteo che si terrà il 21 marzo.
Pensate che, per gli alunni, questa possa rivelarsi un’attività che possa formare loro educativamente e socialmente o avete altre opinioni?
Assolutamente sì. Questa è la finalità che ci spinge in questa attività. L’educazione alla legalità c’è sempre stata nella scuola. Quest’anno ci vede maggiormente coinvolti perché Foggia è la sede della manifestazione nazionale. Ma quando parliamo di legalità non si parla solo delle mafie: si parla anche della legalità a partire dalle piccole cose, a partire dalla raccolta differenziata che va fatta in maniera diversa al di là del premio che l’istituto ha ricevuto. Va fatta in maniera diversa dal divieto di fumo che esiste e non viene rispettato, dalle aule che sono un ambiente comune che appartiene a tutti e non devono essere sporcate. È tutto legalità! Soprattutto gli atteggiamenti omertosi assunti in classe. La legalità parte dal basso, parte dalle piccole cose, da noi. Poi diventa un discorso generale. Lavorare sulla legalità significa diffondere un’idea di correttezza, di comportamenti giusti, leciti nei ragazzi quindi, è chiaro che è assolutamente auspicabile la ricaduta di quello che si fa sui ragazzi. E comunque sono stati attivati degli incontri nell’istituto per quanto riguarda il racket, gli omicidi di genere, la mafia dei rifiuti, le agro mafie. Sono degli incontri dedicati a fasce di ragazzi.
Un’intervista che porterà molto a riflettere su come ci stiamo muovendo nel nostro piccolo.
E tu cosa pensi della legalità?