In occasione della Giornata della Memoria, il Gruppo Biblioteca Sensale ha intervistato l’Associazione Figli della Shoah, fondata nel 1998, la cui Presidente emerita è Liliana Segre. Di seguito si riporta l’intervista:
I.D. Se Dio esiste, perché ha permesso la Shoah?
Una delle domande più frequenti che vengono poste dopo aver conosciuto la storia della Shoah è dove fosse Dio ad Auschwitz e perché ha permesso il genocidio di sei milioni di vittime innocenti.
Molti filosofi, rabbini ed intellettuali hanno provato a dare delle risposte e delle spiegazioni ma sappiamo che non vi è una spiegazione unanime.
Tra le tante, desideriamo citare quella di Rav Giuseppe Laras, già Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Milano, figlio della Shoah scampato alle deportazioni che condussero invece sua madre ad Auschwitz Birkenau.
Rav Laras ci invita a chiederci dove fosse l’Uomo piuttosto che dove fosse Dio in quegli anni di privazioni, stenti e morte.
Non esita a definire la Shoah “una nebulosa, spessa e profonda, che non si lascia penetrare, ma questo non deve esimerci dallo stare desti, dall’alimentare quella memoria che rischia non solo di essere intaccata dall’oblio, ma addirittura di essere messa in discussione da ripetuti rigurgiti di antisemitismo e da pericolose nostalgie che colorano di tinte fosche il nostro presente.
II.D. Primo Levi sosteneva: “la memoria del male peggiore è una lente d’ingrandimento per mettere a fuoco ogni nuova forma di male che si manifesta nella nostra società”. Ha, secondo lei, un tale potere la memoria oppure l’effetto terapeutico della memoria si affievolisce con il passare del tempo?
A poco più di ottanta anni dalle leggi razziali, soffia ancora forte il vento del negazionismo.
Assistiamo con preoccupazione al risveglio dell’antisemitismo con segnali che non possono lasciarci come degli spettatori passivi, pena divenire co-responsabili.
Compito della Memoria non è solo quello di consegnare ai posteri le Testimonianze, bensì quello di trasmettere un atteggiamento di rifiuto della violenza e dell’intolleranza affinché diventi patrimonio etico e culturale di tutta la società per costruire un mondo migliore.
III.D. Quando non ci sarà più nessun sopravvissuto per perpetuare il ricordo dell’Olocausto, chi saranno le sentinelle della memoria?
Elie Wiesel disse:
Cosa succederà alla Memoria quando scomparirà anche l’ultimo sopravvissuto?
I suo figli saranno qui a testimoniare.
Entrambi sono una categoria a parte: i primi hanno il dovere della Memoria verso coloro che sono scomparsi nelle tenebre della Shoah, i secondi, i figli, hanno il dovere della Memoria verso le giovani generazioni.
Tutti coloro che hanno ascoltato almeno un Testimone sono tenuti a trasmettere a loro volta la testimonianza per non dimenticare.
Ringraziamo la dott.ssa Daniela Dana Tedeschi e tutta l’Associzione Figli della Shoah
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