//Intervista a Marco Marsullo

Intervista a Marco Marsullo

di | 2020-05-29T18:31:57+02:00 29-5-2020 17:56|Alboscuole|0 Commenti
 

Quest’anno, in occasione del Maggio dei Libri, il Gruppo Biblioteca Sensale ha intervistato lo scrittore Marco Marsullo, il cui ultimo romanzo: “L’anno in cui imparai a leggere” è  molto piaciuto perché, attraverso un’agile scrittura, racconta una storia familiare commovente e coinvolgente. Qui di seguito pubblichiamo l’intervista.

1D.  A causa dell’emergenza determinata dal coronavirus, “Il Maggio dei Libri”, campagna nazionale di promozione della lettura del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, si svolgerà in modalità on-line, un’opportunità per continuare ad incontrarsi e coltivare, anche sul web, il piacere di leggere. Che cosa ne pensa di questa iniziativa e del connubio web e lettura?

1R. Penso che la lettura, come argomento, sia importante da trattare, e interessante da seguire, ovunque. Che sia dal vivo o sul web, cambia poco. Certo, dal vivo sarebbe stato meglio, l’impatto umano è sempre più suggestivo quando si parla di condivisione.

2D.  Lei è un autore di successo, perché la sua scrittura è agile e lineare ed arriva dritta al cuore del lettore. Il mondo che descrive nei suoi romanzi è sincero e reale: si tratta, infatti, di uomini e donne estremamente normali, persone vere, che incontriamo quotidianamente. Quanto di autobiografico c’è nei suoi romanzi?

2R. Dipende dal romanzo. In linea di massima c’è sempre una traccia, una mania, un’ossessione. A volte molto piccola, quasi invisibile, altre volte esce fuori in maniera più prepotente. Ma non è mai la cosa importante, perché l’autobiografismo, anche emotivo, serve solo quando intercetta quante più persone possibili tra i lettori, fino a spersonalizzarsi.

3D. Il suo ultimo romanzo: “L’anno in cui imparai a leggere” ci ha colpiti particolarmente e ci ha fatto entrare in una dimensione, che noi giovani conosciamo bene: quella della famiglia e del rapporto con i genitori. Niccolò, il protagonista del suo romanzo, si trova ad affrontare il ruolo di padre di un bambino, Lorenzo, che non è suo figlio. Lei racconta di una paternità anomala. Qual è il segreto, a suo parere, per essere un buon padre?

3R. L’ascolto. E la comprensione delle differenze. Spesso, quasi sempre e per fortuna, i figli sono un’altra cosa rispetto ai genitori. Questo va ascoltato, capito e accettato.

4D.  Nel suo romanzo entra nel mondo dei bambini, un universo difficile e nello stesso tempo semplice. Lorenzo è un bambino di quattro anni, che la madre ha lasciato a un perfetto estraneo, per inseguire i propri sogni. Nel romanzo leggiamo:

 I bambini, quando ti regalano un metro, te ne chiedono in cambio due. A differenza dei cuccioli delle altre specie, non basta farli giocare e fargli le coccole. Devi dargli ogni cosa, la leggerezza e l’intensità, la serietà e la sincerità più grande che puoi. Tutto ciò che non sei mai riuscito neanche a dare a te stesso.

Come è riuscito a calarsi nel mondo dei bambini, così incomprensibile e complesso?

4R. Adoro i bambini. Osservandoli, ascoltandoli, appunto. Ci lavoro da qualche anno, faccio scrittura creativa con loro, e sono stati una scoperta fantastica.

5D.  Concludiamo rivolgendole un’ultima domanda, che spesso facciamo agli autori che incontriamo: “Qual è il libro che lei ha sul comodino e quali letture consiglia a noi giovani?”

5R.  Ora sto rileggendo Open, la biografia di Andre Agassi, il mio tennista preferito. È un libro fantastico. E ai ragazzi consiglio di leggere qualche scrittore americano, Roth, McCarthy, Eggers, John Fante, Cristopher Moore. La letteratura americana ha un respiro più ampio e rapido della nostra, può essere utile per affacciarsi al mondo dei libri.

Il Gruppo Biblioteca Sensale ringrazia lo scrittore Marco Marsullo di avere accettato di rispondere alle domande rivoltegli via e-mail.