di Michelangelo Suma Classe 2^ AE . – Quando parliamo dell’Inter, intendiamo una delle squadre più forti del calcio italiano: cioè di una squadra che può fregiarsi di non essere mai retrocessa dal massimo campionato. Ma siamo così sicuri che l’Inter non abbia mai rischiato questo avvenimento? Siamo nell’estate del 1993 e la squadra neroazzurra è reduce dal 2° posto in campionato. In panchina c’è Osvaldo Bagnoli, che ha come obbiettivo la vittoria dello scudetto. Il calciomercato è caratterizzato dagli arrivi di Jonk e Bergkamp dall’Ajax. Ci si aspettava quindi un’Inter che avrebbe dato subito battaglia, per togliere il primato ai cugini del Milan. L’Inter non inizia male, ma a causa di alcuni pareggi nel girone d’andata, non riuscì mai ad essere in lotta per lo scudetto, essendo a 4 punti di distanza dal Milan. Le tre sconfitte nelle successive sei partite contro Atalanta, Reggiana e Lazio fecero sprofondare l’Inter al 6° posto e Bagnoli venne esonerato. Al suo posto arrivò l’allenatore della primavera Giampiero Marini, ma la situazione peggiorò ulteriormente, infatti, anche con il nuovo allenatore, la ‘’Beneamata Inter’’ realizzò 1 vittoria, 1 pareggio e 5 sconfitte, ritrovandosi in lotta per non retrocedere. La successiva sconfitta contro la Juventus per 1 a 0 peggiorò ulteriormente la situazione. Da lì infatti i tifosi iniziarono a contestare la squadra. Fortunatamente la vittoria contro il Lecce per 4 a 1 e il pareggio in casa con la Roma diedero l’aritmetica salvezza. L’Inter chiuse quel campionato in 13^ posizione, il peggior piazzamento della storia neroazzurra, soltanto a +1 dal Piacenza retrocesso. È incredibile come una squadra come l’Inter, squadra blasonata finì per rischiare di scendere in cadetteria. Eppure l’Inter riuscì a chiudere la stagione tra i festeggiamenti per la mancata retrocessione e per il cammino in Coppa Uefa che fu l’esatto opposto. La beneamata iniziò la sua stagione europea battendo a settembre il Rapid Bucarest. Ai sedicesimi di finale superò l’Apollon Limassol con diverse difficoltà: 1 a 0 in casa e 3 a 3 in terra greca. Agli ottavi di finale riusciìa sconfiggere il Norwich, vincendo 1 a 0 sia all’andata e sia al ritorno, grazie alle 2 reti di Bergkamp. Ai quarti di finale superò il Borussia Dortmund vincendo 3 a 1 in Germania. In semifinale l’Inter incontrò il Cagliari di Bruno Giorgi. All’Andata, nonostante i gol di Fontolan e Sosa, il Cagliari riuscì a vincere 3 a 2. Al ritorno però non ci fu storia, perché l’Inter vinse 3 a 0, qualificandosi per la finale. La squadra neroazzurra incontrò il Salisburgo, infatti il 26 aprile del 1994 a Vienna si giocò la finale di Andata. In quel momento l’Inter si era appena salvata in Serie A ed ha gli occhi concentrati su quella partita. Nel primo tempo la ‘’Beneamata’’ dominò e si portò in vantaggio con Berti. Nella ripresa però l’Inter rimase in 10 a causa dell’espulsione di Bianchi. Nonostante questo episodio negativo per tutta la squadra, l’Inter vinse 1 a 0. La finale di ritorno a San Siro fu decisa da un gol di Jonk, che regalò così la Coppa all’Inter. Nonostante una stagione disastrosa in Campionato, l’Inter riuscì quindi a trionfare in Europa, e questo è l’esempio emblematico che dimostra che nel calcio tutto è possibile.