La parola ‘intelligenza artificiale’ è diventata di grande attualità. Essa ci balza all’occhio come un qualcosa di futuristico e ci fa immediatamente pensare al film ‘Io robot’ di Will Smith. Tuttavia, l’intelligenza artificiale è ormai parte integrante della nostra vita quotidiana, infatti basti pensare ai famosi dispositivi di assistenza personale come ‘Alexa‘ e ‘Google Home‘ che imitano i pensieri e il linguaggio umano. Questi ci permettono di gestire e controllare altri dispositivi che abbiano la connettività bluetooth, con un semplice comando vocale (come ad esempio spegnere/accendere una luce e chiedere informazioni generali), agevolando la nostra quotidianità. L’intelligenza artificiale si concentra soprattutto sullo sviluppare delle macchine o robot che tendano a somigliare molto all’essere umano, sia esteticamente che mentalmente. I robot possono imitare i pensieri, il linguaggio, il modo di fare e le espressioni facciali di un essere umano grazie a degli algoritmi specifici ma non possono emulare le emozioni. Oltre ai robot, possiamo parlare delle auto elettriche, come la ‘Tesla‘ di Elon Musk, che permette al conducente di attivare la modalità della guida automatica consistente nel lasciare all’intelligenza artificiale il controllo totale della vettura. Oltre alle auto elettriche, abbiamo anche un dispositivo che ormai conosciamo tutti e che utilizziamo tutti i giorni, ovvero lo smartphone. Basti pensare che con esso possiamo fare di tutto: inviare un messaggio, scattare delle foto, usare Google come si desidera e utilizzare YouTube, o addirittura usarlo per scopi illegali. La paura è che a breve le macchine potrebbero sostituire del tutto l’uomo in molti luoghi di lavoro, e questa realtà si è insinuata in maniera sempre più insistente nelle menti di molti. L’evoluzione tecnologica già in passato ha portato a sostituire la mano d’opera umana con macchine e computer che, in maniera più rapida e soprattutto più economica, sono stati utilizzati in diversi settori sostituendo le persone. Noi pensiamo che l’intelligenza artificiale possa aiutare l’uomo e non sostituirlo se utilizzata bene, come molte persone pensano. Possiamo anche fare un esempio banale per trovare un’ampia differenza tra le due posizioni. Per preparare un piatto una persona deve studiare molto bene la ricetta, quindi molto probabilmente dovrà tentare più di una volta per poter arrivare alla perfezione di quel piatto, cioè far in modo che gli ingredienti siano messi nell’ordine giusto, così come la cottura che anche essa è molto importante e così via… Mentre un prototipo umano artificiale può replicare un piatto come uno chef grazie agli algoritmi senza tentare e ritentare più volte nella creazione di quella determinata ricetta. Inoltre ‘i robot non possono provare emozioni‘ e questo può essere valutato anche in maniera positiva: un essere umano, infatti, prima di fare una scelta, è influenzato dalle emozioni che possono rivelarsi terribilmente fastidiose. ≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈
LUCA CAIAZZO, EMILIO CAMPOCHIARO, SIMONE RAIMO (4^ C)